Apparato per il Banchetto di Casa Ratta agli Anziani e ai Nobili...

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Apparato per il Banchetto di Casa Ratta agli Anziani e ai Nobili...

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Inventario
BRI 00445
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Serie
Bologna antica - serie 4
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n viraggio seppia
Iscrizioni
Il nome dell'editore compare sul verso, in basso a sinistra, preceduto dal n. 64-a.
La dicitura completa sul recto è: "Apparato per il Banchetto di Casa Ratta agli Anziani e ai Nobili nel Pal. Vizzani ora Sanguinetti in Via S. Stefano (1693)"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, banchetto offerto dal senatore Francesco Ratta (1693)
Note
La cartolina riproduce parte del sontuoso allestimento del banchetto che Francesco Ratta offrì a Palazzo Vizzani (che aveva acquisito appena due anni prima) il 28 febbraio 1693, al termine del suo mandato bimestrale come Gonfaloniere . Allo scadere di tale mandato, infatti, coloro che erano stati designati avevano l'obbligo di organizzare a loro spese un convito al quale erano invitati gli Anziani, ovvero gli altri Senatori tra i quali erano stati eletti. L'occasione era utile anche per esibire fasto e ricchezza allo scopo di ribadire il prestigio della famiglia. Il banchetto offerto dal senatore Ratta rimase davvero memorabile per il maestoso apparato, realizzato da uno dei più valenti artisti dell'epoca: lo scultore Giuseppe Mazza.
Per chi volesse approfondire, esiste una pubblicazione (posseduta dalla Biblioteca d'Arte e di Storia San Giorgio in Poggiale, collocazione Ambrosini op. 10, 30) che contiene la completa descrizione degli apparati ed è arricchita da sei tavole incise. Più precisamente, si tratta di: "Disegni del convito fatto dall'Illustrissimo Signor Senatore Francesco Ratta all'Illustrissimo Pubblico, Eccelsi Signori Anziani, & altra Nobiltà terminando il suo Confalonierato Li 28 Febrario 1693", In Bologna, Per li Peri all'Angelo Custode, 1693. Tre delle tavole sono sottoscritte da Giacomo Giovannini (incisore) e Marcantonio Chiarini (disegnatore).