Bologna - Officine Zamboni - Macchine automatiche per pasta alimentare - Interno dello stabilimento

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Bologna - Officine Zamboni - Macchine automatiche per pasta alimentare - Interno dello stabilimento

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Inventario
FF 967-086

Notizie storico artistiche

Data della ripresa
1953 post
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Industria meccanica - Macchine automatiche - Macchine per pasta alimentare - Stabilimenti industriali - Macchinari - Zamboni, Luigi
Bibliografia
Pezzella Letizia, Fototecnica Artigiana e Fototecnica Bolognese. Industria, artigianato e commercio nel fondo fotografico del Museo del Patrimonio industriale, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 4-7; Curti Roberto, Tortellini a macchina, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 1999, pp. 4-8; Campigotto Antonio-Martorelli Roberto, La ruota e l’incudine, Bologna 2016, pp. 208-210; Prodotto a Bologna. Una identità industriale con cinque secoli di storia, a cura di Antonio Campigotto, Roberto Curti, Maura Grandi, Alberto Guenzi, Bologna 2000, pp. 80-87; si veda anche la pagina http://www.zamboni-italia.it/
Note
Luigi Zamboni (1861-1932) si forma come operaio meccanico all'Arsenale Militare, ma ben presto si dedica alla progettazione di una macchina automatica per la produzione di tortellini. La possibilità di realizzare in maniera industriale il prodotto "bolognese" per eccellenza porta Zamboni a consociarsi con Giuseppe Troncon dando vita nel 1906 alla Zamboni & Troncon con sede in Via Frassinago 11. Qui tra il 1907 e il 1911 vengono concepite e prodotte, insieme alla macchina per i tortellini, altre macchine speciali per pastifici, con grande successo di esportazione in tutto il mondo. Nel 1919 la ditta si scioglie e si avrà un periodo di transizione con la creazione della Sabiem (Società Anonima Bolognese Industrie Elettromeccaniche) che accorpava varie aziende del settore. Nel 1924 Luigi Zamboni esce da questo consorzio d'industrie e riapre in proprio la "Luigi Zamboni" sempre con sede in Via Frassinago. Nel 1932, alla morte del padre, subentra il figlio Antonio che cambierà la denominazione in Officine Meccaniche Zamboni e farà entrare in società due dipendenti: Bruno Mazzanti e Aldo Marchesi. Nel 1954 il primo trasferimento in Via Cimabue e un decennio dopo a Casalecchio di Reno. La ditta nel 1993 entra a far parte della I.P.M. (Italian Pasta Machinery) anche se oggi ha recuperato il nome storico di Officine Zamboni. Il fondo Fototecnica conserva 50 scatole di negativi relativi alla ditta, per una stima complessiva di circa 1000 immagini. L'immagine documenta l'interno dello stabilimento industriale.