Bologna, Via Broccaindosso

60f6db2a3c12a10007f16075

Bologna, Via Broccaindosso

 Genera il pdf
Inventario
BRI / FOT. 674
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta Ferrania
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul verso, a matita, è scritto: "Via Broccaindosso. In fondo via S. Vitale"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Broccaindosso
Note
La fotografia appartiene ad una serie di immagini rinvenute nel fondo Brighetti e relative a diverse strade del centro storico bolognese che risultano di importanza secondaria rispetto a quelle di specifico interesse storico-artistico. L'autore degli scatti è sconosciuto; il formato del positivo è sempre lo stesso, quello delle cartoline postali; le fotografie sono tutte stampate su carta Ferrania. Sembra quasi che ci si sia impegnati a documentare una Bologna minore e popolare che in grande parte sarebbe scomparsa da lì a poco. Facendo riscontri con le auto in sosta, con l'abbigliamento delle persone e con lo stato degli edifici, l'arco temporale di esecuzione si potrebbe fissare tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del Novecento. Tra il 1969 e il 1972 il fotografo Paolo Monti (1908-1982) insieme all'architetto Pier Luigi Cervellati effettuò un'esemplare campagna fotografica, quasi un censimento del centro storico. Nel 1969 il Comune di Bologna aveva infatti varato il Piano Urbanistico di Salvaguardia per il restauro e il risanamento di un'ampia zona entro le mura. Già dal 1963 erano stati avviati degli studi settoriali per la difesa integrale dell'ambiente urbano del passato. Tali studi erano stati compiuti da un gruppo capeggiato dal prof. Leonardo Benevolo. Il PEEP (Piano Edilizia Economica Popolare) fu reso esecutivo nel 1973 e con esso iniziò poi la ristrutturazione conservativa di alcuni comparti, tra i quali parecchi di quelli fissati da questa serie. Via Broccaindosso collega Strada Maggiore a Via San Vitale. Il toponimo, assai curioso, è citato su alcuni documenti fin dal secolo XIII. Le ipotesi sulla sua origine sono diverse e variegate. Come ci informa Mario Fanti nel suo "Le vie di Bologna", quella più attendibile è da far risalire ad una persona che abitava nella strada che si chiamava o era conosciuta come "Brocaglindosso" per l'abitudine di portare sempre con sé un arma da taglio. Col termine latino medievale "brocaglum o brochaleum" infatti si indicava appunto un'arma da taglio e da punta, una sorta di pugnale o di spada allungata. La fotografia è stata scattata più o meno all'altezza del n. civico 13, quasi di fronte alla casa in cui visse Giosuè Carducci e dove fu ispirata la stesura della poesia "Pianto antico" dedicata al figlio Dante, morto di malattia nel 1870 (cfr. edificio a sinistra prima del portico).