Giuseppe Gasparo Mezzofanti

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Giuseppe Gasparo Mezzofanti

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Inventario
F31539
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Giungi Innocenzo (1797 - 1841)
Luogo e anno di edizione
Bologna, XIX secolo
Tecnica e supporto
litografia
Misure foglio (in mm)
245 x 192
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Nato in una famiglia di umili origini, dimostrò fin da piccolo una memoria superiore al comune, un fine orecchio musicale, e una straordinaria capacità di apprendimento delle lingue straniere. Frequentò le Scuole Pie della sua città natale, dove entrò in contatto con parecchi missionari gesuiti stranieri, ospiti dello Stato Pontificio a causa della soppressione dell'ordine. Dialogando con loro apprese rapidamente lo svedese, il tedesco, lo spagnolo e varie lingue sudamericane. Si dedicò allo studio delle lingue orientali. Nel 1797, all'età di 23 anni, venne ordinato sacerdote e ricevette la cattedra di ebraico, arabo, lingue orientali e greco all'Università di Bologna. Tra il 1799 e il 1800 assistette negli ospedali i feriti stranieri degli scontri con l'esercito napoleonico, captando così vari idiomi europei. Divenne il confessore dei turisti e viaggiatori che passavano in città. Invece nel 1831 accettò la richiesta di papa Gregorio XVI di mettere le sue capacità al servizio della Congregazione per la Propagazione della Fede. Il contatto con l'ambiente cosmopolita di Roma, tra missionari e dotti provenienti da ogni angolo della cattolicità, permise al Mezzofanti di imparare numerosi altri idiomi.Nello studio delle lingue, solo il cinese gli diede filo da torcere: fu costretto a spendere quattro mesi di studio prima di sentirsi padrone della lingua. Da quel momento padre Umpierres, già missionario a Macao e insegnante di lingua presso Propaganda Fide, conversò con lui in cinese, confermando ufficialmente la sua piena padronanza del mandarino. Morì a Roma nel 1849 all'età di 74 anni. Il suo monumento funebre si trova nella Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo. La statua riprodotta nella litografia fu realizzata dallo scultore Innocenzo Giungi Allievo di Giacomo De Maria all’Accademia di Belle Arti di Bologna.