Volume "Mappe di San Venanzio di Galliera"

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Volume "Mappe di San Venanzio di Galliera"

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Inventario
M3372 (rep.2/1b)
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Acquerello, inchiostro e tracce di grafite su carta filigranata.
Misure foglio (in mm)
438 x 354 ciascuna pagina.
Iscrizioni
senza iscrizioni particolari
Notizie storico critiche
Le mappe agricole e urbane presenti all’interno di queste collezioni, costituiscono una preziosa testimonianza di com’era il territorio bolognese tra il XVII e il XVIII secolo. Redatte con lo scopo di delimitare con certezza le singole proprietà private, queste mappe sono state un utile strumento per risolvere ogni possibile questione inerente ai diritti e ai regolamenti della proprietà terriera, soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti come quello di cui esse sono testimoni. Nei primi anni del Settecento, infatti,vengono introdotte riforme di stampo protocapitalista che portano a una vera e propria rivoluzione dell’economia, in particolar modo per quella basata sull’agricoltura. I possedimenti terrieri incominciano a essere considerati come sorgenti di profitti destinati ad aumentare sempre di più. Nasce da questa consapevolezza la necessità di una conoscenza più approfondita di essi da parte degli stessi proprietari che, dopo secoli di disinteresse, richiedono sempre più informazioni sui terreni e sulle loro caratteristiche, sulle tecniche di coltura e i loro sviluppi, e incominciano a progettare riorganizzazioni e bonifiche dei campi. Proprio in funzione di tale evoluzione, la figura del perito agrimensore si evolve e diviene di primaria importanza, richiedendo competenze maggiori e una solida base culturale rispetto ai secoli precedenti. La stesura delle mappe, difatti, diviene un compito preciso in cui nulla - dalla struttura del segno alla scelta del colore - può essere lasciato all’intuizione personale del singolo. In esse devono essere precisate le aree riservate alle colture, specificandone le qualità, gli spazi destinati alle abitazioni, ai luoghi di ricovero per gli animali, alle piantagioni ad alto fusto, e così via. Sfortunatamente queste mappe fanno parte di una raccolta mutila e interessano porzioni di territorio scaglionate in maniera disomogenea, rendendo impossibile una campionatura regolare e completa dell’agro bolognese tra Seicento e Settecento.
Il volume in esame con una legatura in tessuto damasco e cuoio, uno stemma dei Piatesi e la data 1710. Comprende un corpo di 14 carte numerate progressivamente con numeri romani, ogni pianta si stende sulle due pagine e misura tra i 423-25 x 664-69. I terriori illustrati sono compresi nella zona di San Venanzio di Galliera. La mappe sono quasi sempre di territori di pertinenza della famiglia Piatesi. Tutti i fogli sono della stessa mano.
Questa pianta è delineata sul verso del precedente foglio e rappresenta la planimetria dle piano terra del castello di San Venanzio andato distrutto.



Bibliografia
F. Varignana (a cura di), Le Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna - I disegni 2. mappe agricole e urbane del territorio bolognese dei secoli XVII e XVIII, Bologna 1974.