Donazione Fondazione Minguzzi Luciano

Donatore: Fondazione Minguzzi Luciano

Data di donazione: 2002

Donazione

Si deve alla Fondazione Luciano Minguzzi la donazione alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, nel 2002, di due opere in bronzo del celebre artista.

Insieme a un acquerello, a un disegno, ad alcune stampe e soprattutto a tre sculture di cavalieri (due in legno scolpito e una in bronzo, connessi alla lavorazione della porta del duomo di Milano), queste ben rappresentano nelle Collezioni d’arte e di storia la produzione dell’artista bolognese alla cui conoscenza la stessa Fondazione Carisbo ha contribuito promuovendo nel 2002, anno della donazione, la fondamentale monografia curata da Carlo Pirovano (Minguzzi. Sculture, Milano, Skira editore, 2002).

Le opere donate sono state inoltre valorizzate tramite le seguenti manifestazioni espositive:

Una Fondazione per l'Arte - Recenti acquisizioni 2002-2004 (Bologna, 2004); L'Opera e lo Spazio. Sculture del Novecento (Bologna, 2005); Da Cimabue a Morandi (Bologna, 2015); Bologna dopo Morandi 1945-2015 (Bologna, 2016-17); Minguzzi - Sculture e Disegni (Cento, 2017), e sono state oggetto di nuova pubblicazione in Antico e Moderno. Acquisizioni e donazioni per la storia di Bologna (2001-2013), a cura di A. Mazza, (Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna – Genus Bononiae), Bologna, Bononia University Press, 2014.

Donatore

La Fondazione Museo Luciano Minguzzi, ente privato riconosciuto dalla Regione Lombardia, è nata a Milano nel 1996 allo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio artistico di Luciano Minguzzi. 

Descrizione

Allievo, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, di Ercole Drei e di Giorgio Morandi, il giovane Minguzzi prosegue la formazione a Parigi nel 1934, dove ritorna nel 1948. Nel 1934 e nel 1942 espone alla Biennale di Venezia e poco dopo fonda il gruppo Cronache. La sua poetica si accosta a quella di Arturo Martini. Lascia Venezia per Milano dove dal 1951 è docente per vent’anni presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Le “Amanti” e la “Figura sul divano” rientrano tra quelle felici idee sulle quali l’artista ritornò ripetutamente nell’arco della carriera, con variazioni inventive e continue elaborazioni attraverso diverse tecniche e con l’utilizzo dei vari materiali, dallo studio grafico alla scultura in legno, alla fusione in bronzo, portando le superfici delle opere a differenti gradi di finitezza.