Donazione Santini

Donatore: Santini Francesco

Data di donazione: 2009

Donazione

Nel 2009 la prof.ssa Maria Francesca Santini donava alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna la parte più consistente dell’archivio del padre, arch. Francesco Santini (Bologna, 1904-1976). Alla sua morte, infatti, l’arch. Santini, uno dei massimi esponenti dell’architettura razionalista italiana del XX secolo, aveva lasciato un patrimonio di grande valore culturale costituito da centinaia di disegni originali, progetti architettonici, carte e fotografie che documentavano il suo intero iter professionale. La donazione fu perfezionata con atto notarile il 7 aprile 2009.

Donatore

Francesco Santini era nato a Bologna nel 1904. Nel 1926 si diplomò all’Accademia di Belle Arti ed iniziò la sua attività collaborando con noti architetti bolognesi. Acquisita ben presto una notevole pratica del mestiere, riuscì a diventare uno dei principali progettisti dell’Istituto Fascista Autonomo Case Popolari (IFACP) di Bologna, per il quale avrebbe poi continuato a lavorare per anni, a volte però senza nemmeno figurare come vero autore dei progetti. Nel 1934 l’IFACP avviò un significativo programma edilizio per «fabbricati ed alloggi destinati a famiglie numerose» (le cosiddette Popolarissime), affidando il progetto al giovane Santini, che mise puntualmente in pratica i principi alla base dell’esperienza delle Siedlung del Razionalismo europeo. Seguì poi l’incarico per la realizzazione del Villaggio della Rivoluzione Fascista alla Pineta Zangheri, nei pressi del Littoriale di Bologna. Per la nuova via Roma (odierna via Marconi) Santini progettò il famoso palazzo Faccetta Nera ai civici 22 e 24. Nel frattempo, nel 1937, si laureò in Architettura a Roma. Grazie a questi lavori Santini si guadagnò una posizione di rilievo nell’ultima stagione del Razionalismo bolognese. Nel dopoguerra continuò la collaborazione con lo IACP (nuova denominazione del vecchio IFACP) e lavorò per numerosi privati, realizzando interventi edilizi sia per la ricostruzione del centro storico, sia per la nuova espansione urbana della città nelle periferie. Morì nel 1976, a settantadue anni.

Descrizione

Il patrimonio donato è costituito da alcune centinaia di disegni originali di progetti architettonici su supporto lucido, arrotolati e custoditi in contenitori cilindrici. Vi sono poi un libro mastro contenente l’elenco dei lavori dell’architetto Santini dal 1951 al 1976 e una trentina di lastre fotografiche in formato 18x26 che riproducono alcune realizzazioni particolarmente significative. 

Nel 1934 l'Azienda delle Popolarissime, nata in seguito alla ristrutturazione dell'Istituto fascista per le Case popolari, bandì un concorso per la costruzione di alloggi da destinarsi a famiglie numerose. Vinse il progetto degli architetti Albini, Camus e Palanti, esponenti di punta del razionalismo milanese, adattato alla realtà locale dal giovane Francesco Santini (1904-1976).

L'immagine, rappresenta alcuni degli edifici costruiti su via Roma, l'attuale via Guglielmo Marconi. La costruzione della strada iniziò nel 1932 e fu portata definitivamente a termine nel dopoguerra. Il palazzo in primo piano, conosciuto come "Faccetta Nera", è opera dell'architetto Francesco Santini

Inaugurato il 15 giugno 1938 il Villaggio della Rivoluzione Fascista era stato costruito dall'Istituto delle Case Popolari (IFACP) per le "famiglie dei caduti, feriti e mutilati per la causa della rivoluzione fascista". Il progetto dell'architetto Francesco Santini (1904-1976) prevedeva cinquantasei alloggi, undici villette, un asilo nido e un rifugio antiaereo.