55 disegni di Lidia Puglioli

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55 disegni di Lidia Puglioli

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Inventario
M36831/1-55
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Tecniche varie
Misure foglio (in mm)
misure varie
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Questo foglio fa parte, assieme ad altre due tempere su carta e a cinquantuno disegni a penna, matita, acquerello di un nutrito gruppo pervenuto nelle nostre collezioni in anni recenti assieme ad alcune carte d'archivio di Lidia Pulgioli che comprendono, tra le altre cose, lettere indirizzate a Francesco Arcangeli, Pompilio Mandelli, Cesare Gnudi e Francesco Berti Arnoaldi Veri.
I fogli sono caratterizzati da piccole macchie o da un segno veloce, spesso incerto e malfermo nel tracciare forme larvali che paiono galleggiare nella vasta superficie bianca.
Sulla maggior parte di essi tuttavia, la pittrice probabilmente anni dopo, riguardandoli, ha scritto a penna un titolo, che, quasi fosse una didascalia, rimanda alla poesia, alla letteratura, alla cultura figurativa del Novecento, rivelando un pensiero chiamato a sostanziare le deboli tracce grafiche.
Tra le numerose scritte alcuni disegni recano anche l'indicazione di "Roncati", il che ci fa presumere che essi siano stati realizzati durante vari ricoveri presso l'ospedale psichiatrico bolognese. Ricoveri che, a guardare le date, sembrano succedersi frequentemente nel corso di diversi anni.
I titoli immaginifici assumono per noi il valore di un documento, divengono il vero soggetto dei disegni, attraverso di essi la Puglioli dà "legittimità" alle sue forme disegnate, e rende a noi possibile comprendere i riferimenti artistici e il clima culturale in cui è cresciuta e si è formata. Ma è soprattutto il vuoto che la Puglioli lascia sul foglio a parlarci, a farci comprendere la sua personalità, la sua solitaria vicenda umana, ad aprirci un varco nelle angosce e nella malattia che segnarono la sua vita.