Adorazione dei Magi
Adorazione dei Magi
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
148x195
Notizie storico critiche
Principale allievo di Donato Creti, Ercole Graziani frequentò la libera accademia di palazzo Fava. Autore di solenni pale d’altare e di quadri da collezione, fu particolarmente apprezzato dalla committenza ecclesiastica come dimostrano la protezione del cardinale Prospero Lambertini, poi papa Benedetto XIV, e la considerazione in cui fu tenuto dal cardinale Tommaso Ruffo. All’affermazione professionale si accompagnò il progressivo affrancamento dai modelli del maestro grazie agli effetti atmosferici delle libere pennellate in funzione pittorica.
Tra le possibili ipotesi di identificazione del dipinto, la più verosimile risulta quella in favore dell’esemplare che Marcello Oretti vide nella collezione di Giovanni Battista Cavazza, in ragione delle notevoli dimensioni, della spiccata qualità artistica e del considerevole impegno richiesto all’artista: “Un quadro grande con l’Adorazione de’ Maggi, è di Ercole Graziani, e de’ buoni dell’Autore”. Quest’opera si trovava vicino a una coppia di dipinti del medesimo artista, di formato orizzontale e di piccole dimensioni, che raffiguravano Cristo in veste di ortolano appare alla Maddalena e Cristo con la Samaritana al pozzo.
Tra le possibili ipotesi di identificazione del dipinto, la più verosimile risulta quella in favore dell’esemplare che Marcello Oretti vide nella collezione di Giovanni Battista Cavazza, in ragione delle notevoli dimensioni, della spiccata qualità artistica e del considerevole impegno richiesto all’artista: “Un quadro grande con l’Adorazione de’ Maggi, è di Ercole Graziani, e de’ buoni dell’Autore”. Quest’opera si trovava vicino a una coppia di dipinti del medesimo artista, di formato orizzontale e di piccole dimensioni, che raffiguravano Cristo in veste di ortolano appare alla Maddalena e Cristo con la Samaritana al pozzo.
Bibliografia
A. Mazza in Nuovo fregio di Gloria, Bologna 2018, pp. 40-46;
Mostre
Nuovo fregio di gloria (Bologna 2018)