Al nome di Dio Anno 1694. Misura, Pianta, Stima è Divisione fatta l’Anno 1677 dal fù Angelo Zanardi mio Padre, publico Perito, degli infrascritti Beni enfiteotici, posti nel Commune di Minerbio, Contà di Bologna, e spettanti agl’Ill.mi Sig.ri Co: Co. Alesandro e Cesare Bianchetti…

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Al nome di Dio Anno 1694. Misura, Pianta, Stima è Divisione fatta l’Anno 1677 dal fù Angelo Zanardi mio Padre, publico Perito, degli infrascritti Beni enfiteotici, posti nel Commune di Minerbio, Contà di Bologna, e spettanti agl’Ill.mi Sig.ri Co: Co. Alesandro e Cesare Bianchetti…

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Inventario
F36789
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
china e acquerellature
Misure foglio (in mm)
730x1010
Notizie storico critiche
Le mappe agricole costituiscono una preziosa testimonianza di com’era il territorio bolognese tra il XVII e il XVIII secolo. Redatte con lo scopo di delimitare con certezza le singole proprietà private, queste mappe sono state un utile strumento per risolvere ogni possibile questione inerente ai diritti e ai regolamenti della proprietà terriera, soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti come quello di cui esse sono testimoni. Nei primi anni del Settecento, infatti, vennero introdotte riforme di stampo protocapitalista che portarono a una vera e propria rivoluzione dell’economia, in particolar modo per quella basata sull’agricoltura. I possedimenti terrieri iniziarono ad essere considerati come sorgenti di profitti destinati ad aumentare sempre di più. Da questa consapevolezza ebbe origine la necessità di averne una conoscenza più approfondita da parte degli stessi proprietari che, dopo secoli di disinteresse, richiesero sempre più informazioni sui terreni e sulle loro caratteristiche, sulle tecniche di coltura e i loro sviluppi, e cominciarono a progettare riorganizzazioni e bonifiche dei campi. Proprio in funzione di tale evoluzione, la figura del perito agrimensore ebbe grande evoluzione e divenne di primaria importanza, richiedendo competenze maggiori e una solida base culturale rispetto ai secoli precedenti. La stesura delle mappe, difatti, si trasformò in un compito preciso in cui nulla - dalla struttura del segno alla scelta del colore - poteva essere lasciato all’intuizione personale del singolo. In esse dovevano essere precisate le aree riservate alle colture, specificandone le qualità, gli spazi destinati alle abitazioni, ai luoghi di ricovero per gli animali, alle piantagioni ad alto fusto, e così via. La presenza nelle istituzioni bolognesi della famiglia Bianchetti -alcuni dei suoi componenti risultano essere proprietari delle terre qui descritte- è attestata dalla seconda metà del sec. XIV e numerosi Bianchetti frequentarono lo Studio in qualità di allievi e di lettori. Divenne famiglia senatoria nel 1466 con Carlo d’Alemanno. I Zanardi erano invece una famiglia di periti bolognesi attiva fra il Seicento e il Settecento. Collaborano per molto tempo con la famiglia Cassani, prima Angelo con Tomaso e poi Benedetto con Giulio, nonché con i Calcina Levanti e i Toschi. Come per molte altre famiglie di periti, non si hanno notizie biografiche significative, se non tramite la produzione, che è varia e riguarda mappe prediali e perizie relative, soprattutto nel caso di Angelo, e affari d’acque, in particolare per quanto riguarda Benedetto. Il corpus delle piante e relazioni, le cosiddette “brutte” conservate nell’ex fondo Ercolani dell’Archivio di Stato, è per quanto riguarda questa famiglia andato perduto.