Altare della casa Grati nella chiesa de S. Maria de Servi
Altare della casa Grati nella chiesa de S. Maria de Servi
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Gualandi Agostino (attivo dal 1654 - 1678)
Disegnatore
Torreggiani Alfonso (Budrio, 1682 – 1764)
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1678
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
495 x 380
Iscrizioni incise
Altare della casa Grati nella chiesa de S. Maria de Servi
Notizie storico critiche
L'esemplare fa parte di un volume composto da una miscellanea di 131 incisioni rilegate assieme, verosimilmente nel XIX secolo. Le stampe in esso contenute rappresentano mappe, palazzi, chiese, opere scultoree e porte di Bologna e sono datate tra il XVI e il XVIII secolo e realizzate da artisti più o meno noti. Il volume venne acquistato da Alfredo Baruffi nel gennaio del 1939 presso l’antiquario Ernesto Martelli (già direttore della cessata libreria antiquaria Zanichelli in via Santo Stefano.
Il Crocifisso miracoloso raffigurato in questa incisione è collocato nella diciottesima cappella della navata sinistra della chiesa dei Servi di Bologna. Come ricorda Francesca Meneghetti: "Nel 1851 S. Muzzi (S. Muzzi, a Gesù crocifisso. Serto poetico, Bologna 1851, p- 3-7) raccoglie quanto si narra intorno a questo simulacro riportando che un celebre predicatore, critico nei confronti del vizio del gioco, parlò a Bolona raccogliendo grande consenso, e molti truffatori depositarono ai suoi piedi le proprie carte il servitore della famiglia Grati, di nome Zamaletta o Zamaretta, volle dar frutto a questo momento di conversione di molti e raccolse le carte per macerarle e ricavarne un Crocifisso, utilizzando come modello l'pera di Giambologna. L'immagine rimase per qualche decennio presso il palazzo della famiglia per poi essere trasportata nella cappella padronale ai Servi, dove fu collocata, secondo Muzzi, nel 1589."
Il Crocifisso miracoloso raffigurato in questa incisione è collocato nella diciottesima cappella della navata sinistra della chiesa dei Servi di Bologna. Come ricorda Francesca Meneghetti: "Nel 1851 S. Muzzi (S. Muzzi, a Gesù crocifisso. Serto poetico, Bologna 1851, p- 3-7) raccoglie quanto si narra intorno a questo simulacro riportando che un celebre predicatore, critico nei confronti del vizio del gioco, parlò a Bolona raccogliendo grande consenso, e molti truffatori depositarono ai suoi piedi le proprie carte il servitore della famiglia Grati, di nome Zamaletta o Zamaretta, volle dar frutto a questo momento di conversione di molti e raccolse le carte per macerarle e ricavarne un Crocifisso, utilizzando come modello l'pera di Giambologna. L'immagine rimase per qualche decennio presso il palazzo della famiglia per poi essere trasportata nella cappella padronale ai Servi, dove fu collocata, secondo Muzzi, nel 1589."
Bibliografia
F. Meneghetti, Crocifissi lignei dei Servi di Maria, Forum, 2020.