Antonio Francesco Ghiselli
Antonio Francesco Ghiselli
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Francia Francesco Maria
Disegnatore
Francia Francesco Maria
Luogo e anno di edizione
Bologna, XVII - XVIII sec.
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
295 x 222
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Antonio Francesco Ghiselli (Bologna 1634- 1730) Scarse sono le informazioni sui suoi studi, nel 1647, appena tredicenne, vestì l'abito clericale per conseguire il beneficio semplice della cappellania di S. Gregorio nella chiesa di S. Maria del Baraccano. Prese possesso del beneficio il 5 maggio 1655, accompagnato dallo zio Gregorio, capo della famiglia e titolare del patronato.
Nel 1666 cominciò a scrivere le Memorie antiche manuscritte, come riferisce l'anonimo compilatore dei due volumi di indici, che fornisce anche informazioni sul metodo di stesura dell'opera. Inizialmente l'interesse del G. si era indirizzato alla raccolta di cronache sulla storia di Bologna dalle origini ai suoi tempi. In quegli anni il G. si legò a intellettuali bolognesi riformatori come Rinaldo Duglioli, che ebbe continui rapporti con il fondatore dell'Accademia delle scienze Luigi Federico Marsili.
Il G. accolse le istanze del nuovo pensiero critico in materia di storiografia, dedicandosi quindi alla ricerca di documenti nell'archivio pubblico bolognese e negli archivi di privati e di corporazioni religiose. Tale lavoro gli permise di scrivere varie opere compilative. Le Memorie antiche manuscritte sono quindi fondate su una vasta documentazione: atti e scritture riguardanti i pubblici affari, lettere e narrazioni che commentano gli avvenimenti di maggiore importanza e i dibattiti culturali locali, ma anche italiani ed europei.
Appartenente a una famiglia della piccola nobiltà bolognese, il G. aderì pienamente - insieme con le famiglie del suo rango - all'opposizione al governo oligarchico. Il G., esaltando l'antica Repubblica bolognese e la molteplicità dei corpi sociali su cui essa in passato si era fondata, denunciò il monopolio del potere esercitato dal ceto senatoriale, di cui condannava lo stile di vita ricercato e vuoto, nonché la scarsa considerazione per la preparazione culturale necessaria in chi doveva ricoprire cariche pubbliche.
Il decadimento del ceto dirigente cittadino era per lui la causa principale della perdita dell'antica libertà bolognese nei confronti del potere pontificio.Nel febbraio 1685 il papa conferì al G. un seggio canonicale nella collegiata di S. Petronio. Probabilmente dopo questa data egli scrisse le Notizie varie concernenti la chiesa, e capitolo di S. Petronio, dal tempo in cui furono fatte le constituzioni di esso capitolo del cardinale Reatino fino al 1651.
Nel 1666 cominciò a scrivere le Memorie antiche manuscritte, come riferisce l'anonimo compilatore dei due volumi di indici, che fornisce anche informazioni sul metodo di stesura dell'opera. Inizialmente l'interesse del G. si era indirizzato alla raccolta di cronache sulla storia di Bologna dalle origini ai suoi tempi. In quegli anni il G. si legò a intellettuali bolognesi riformatori come Rinaldo Duglioli, che ebbe continui rapporti con il fondatore dell'Accademia delle scienze Luigi Federico Marsili.
Il G. accolse le istanze del nuovo pensiero critico in materia di storiografia, dedicandosi quindi alla ricerca di documenti nell'archivio pubblico bolognese e negli archivi di privati e di corporazioni religiose. Tale lavoro gli permise di scrivere varie opere compilative. Le Memorie antiche manuscritte sono quindi fondate su una vasta documentazione: atti e scritture riguardanti i pubblici affari, lettere e narrazioni che commentano gli avvenimenti di maggiore importanza e i dibattiti culturali locali, ma anche italiani ed europei.
Appartenente a una famiglia della piccola nobiltà bolognese, il G. aderì pienamente - insieme con le famiglie del suo rango - all'opposizione al governo oligarchico. Il G., esaltando l'antica Repubblica bolognese e la molteplicità dei corpi sociali su cui essa in passato si era fondata, denunciò il monopolio del potere esercitato dal ceto senatoriale, di cui condannava lo stile di vita ricercato e vuoto, nonché la scarsa considerazione per la preparazione culturale necessaria in chi doveva ricoprire cariche pubbliche.
Il decadimento del ceto dirigente cittadino era per lui la causa principale della perdita dell'antica libertà bolognese nei confronti del potere pontificio.Nel febbraio 1685 il papa conferì al G. un seggio canonicale nella collegiata di S. Petronio. Probabilmente dopo questa data egli scrisse le Notizie varie concernenti la chiesa, e capitolo di S. Petronio, dal tempo in cui furono fatte le constituzioni di esso capitolo del cardinale Reatino fino al 1651.