Apollo uccide pitone
Apollo uccide pitone
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Inventore
Peruzzi Baldassarre (Ancaiano, 1481 – Roma, 1536)
Tecnica e supporto
Bulino
Misure foglio (in mm)
245x183
Iscrizioni incise
Vccide Phebo il gran Phiton serpente
Et altier di suo forza. Amor disprezza
Che nell'aria fanciul dice ipotente
Quell'arco non conviene a tua bassezza.
Ma di tanta aroganza poi si pente
Che con quell'arco il fere el cuor gli spezza
Sendo in parnaso in tra le noue suore
Tal che per Daphne poi si strugge e' muore.
Et altier di suo forza. Amor disprezza
Che nell'aria fanciul dice ipotente
Quell'arco non conviene a tua bassezza.
Ma di tanta aroganza poi si pente
Che con quell'arco il fere el cuor gli spezza
Sendo in parnaso in tra le noue suore
Tal che per Daphne poi si strugge e' muore.
Marche e altre note manoscritte
Edgardo Grazia riporta:
Maestro B nel Dado, scolaro di Marcantonio Raimondi, incisore att. in Roma negli anni 1532-33
B.19 "Apollo e il serpente Pitone" da Giulio Romano
Maestro B nel Dado, scolaro di Marcantonio Raimondi, incisore att. in Roma negli anni 1532-33
B.19 "Apollo e il serpente Pitone" da Giulio Romano
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
L'incisione in esame faceva in origine parte di una serie di quattro illustranti la Storia di Apollo e Dafne.
Le altre nell'ordine raffigurano "Dafne e il padre Penneo", "Apollo e Dafne", "I fiumi consolano Penneo". L'invenzione era dal Bartsch attribuita a Giulio Romano, ma nella edizione illustrata del Bartsch si preferisce spostarla a Baldassarre Peruzzi. La serie è conosciuta in due stati, dei quali il secondo presenta dei ritocchi apportati da Filippo Thomassin, editore attivo a Roma, specializzato nella stampa di incisioni di ambito raimondiano. La stampa in esame è di secondo stato come dimostrano i tratteggi sulla faretra di Apollo. L'excudit di Thomassin compare nel margine della seconda stampa della serie. Il Maestro del Dado, incisore della serie, così chiamato dall'attributo figurato che appare su tutte le sue stampe, un dado appunto, talvolta contrassegnato dalla lettera B, fu incisore attivo nella bottega di Marcantonio Raimondi. E' stata tentata una sua identificazione con Bernardo Daddi (1512 ca.- 1570), con Benedetto Verini e con l'olandese Bernard van Orley.
Notizie tratte da: https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900301354-0
Le altre nell'ordine raffigurano "Dafne e il padre Penneo", "Apollo e Dafne", "I fiumi consolano Penneo". L'invenzione era dal Bartsch attribuita a Giulio Romano, ma nella edizione illustrata del Bartsch si preferisce spostarla a Baldassarre Peruzzi. La serie è conosciuta in due stati, dei quali il secondo presenta dei ritocchi apportati da Filippo Thomassin, editore attivo a Roma, specializzato nella stampa di incisioni di ambito raimondiano. La stampa in esame è di secondo stato come dimostrano i tratteggi sulla faretra di Apollo. L'excudit di Thomassin compare nel margine della seconda stampa della serie. Il Maestro del Dado, incisore della serie, così chiamato dall'attributo figurato che appare su tutte le sue stampe, un dado appunto, talvolta contrassegnato dalla lettera B, fu incisore attivo nella bottega di Marcantonio Raimondi. E' stata tentata una sua identificazione con Bernardo Daddi (1512 ca.- 1570), con Benedetto Verini e con l'olandese Bernard van Orley.
Notizie tratte da: https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900301354-0