Autoritratto come orologiaio

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Autoritratto come orologiaio

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Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
102x81; con cornice: 131x104x5
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Nel 1997 Emilio Negro attribuisce questo dipinto ad Agostino. La vicenda controversa dell'attribuzione nasce da un'incoerenza descrittiva del Malvasia (vedi Coliva p.48). Risale al periodo giovanile in cui Agostino si dilettava in autoritratti. L'autoritratto in veste di orologiaio forse vuole essere un riferimento simbolico al passare del tempo, un richiamo alla virtù della temperanza o alla brevità della vita. L'orologio che regge nella mano è un orologio da persona, ovale simile a quelli costruiti a Urbino dai Barocci, il più famoso dei quali fu realizzato per San Filippo Neri. Come scrive Perini (2013. p. 117-118) "ora se questo quadro avvalora (e verosimilmente) ispira l'immagine del multiforme ingegno di Agostino propagandata da Malvasia, non va dimenticato che dal suo apprendistato incisorio presso Domenico Tibaldi il giovane Carracci eredita anche un vivo interesse per l'architettura, e che la costruzione di orologi (solari, meccanici o a rifrazione) trova decisivo riferimento nel IX libro di Vitruvio, opera sicuramente nota a lui, tra tutti i Carracci.
Soggetto o iconografia
Ritratto di giovane uomo ripreso frontalmente che, dietro un bancone, tiene sollevato un orologio. Alle sue spalle una mensola con alcuni strumenti di misurazione.
Bibliografia
E. Negro, N. Roio, Pietro Faccini 1575/76 - 1602, Modena 1997, p. 21 (pubbl. con indicazione "ubicazione ignota"); B. Secci, in: Il ritratto. Identità e storia, Milano, 2001, p. 155; M. Minozzi, in: Le Collezioni d'Arte della Cassa di Risparmio in Bologna e della Banca Popolare dell'Adriatico, a cura di A. Coliva, Milano, 2005, p. 48 (con bibl. precedente); La voce di Hora - pubblicazione dell'associazione italiana cultori di orologeria antica, n. 27, 2009 (in cop.); A. Rambaldi, San Michele in Bosco : "C'era una volta. 9", p.12 (solo immagine); G. Perini Folesani, Le Annunciazioni di Ludovico in prospettiva. Riflessioni in margine al ricercare del Carracci maggiore, in "Studiolo. Revue d'histoire de l'art", 2013, 10, pp. 111-126, p.116; Torriani. Genio del Rinascimento, cat. della mostra a cura di C. Zanetti, Cremona 2016, pp. 147, 267; Dall'argilla all'algoritmo, cat. della mostra a cura di C. Christov-Bakargiev, M. Beccaria, Milano 2019, p. 90-91;
Mostre
Il ritratto. Identità e storia (Bologna, 2001); Janello Torriani. Genio del Rinascimento (Cremona, 2016-17); Dall'argilla all'algoritmo (Milano, 2019);
Note
L'opera è esposta in permanenza al Museo della Storia di Bologna di Palazzo Pepoli.