Autoritratto con cappello piumato
Autoritratto con cappello piumato
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M5244
Categoria:
Donazione:
Notizie storico artistiche
Datazione
Inventore
Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Leida, 1606 - Amsterdam, 1669)
Disegnatore
Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Leida, 1606 - Amsterdam, 1669)
Luogo e anno di edizione
seconda metà XIX sec.
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
470x325
Marche e altre note manoscritte
Rembrandt au bonnet orné d'une plume
B.20, C.20, W.20, C.B.233.
B.20, C.20, W.20, C.B.233.
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
La stampa fa parte di un ampio corpus di 303 incisioni di Rembrandt collezionate da Edgardo Grazia. Alcuni elementi inducono a considerare questo considerevole numero di acqueforti come parte di un volume di fotoriproduzioni redatto in Francia tra gli anni Sessanta dell’Ottocento e inizio Novecento. I fogli di dimensione 470x324mm presentano due differenti filigrane che rivelano la ditta produttrice della carta; si può trovare sia la scritta in maiuscolo “ARCHES” sia uno stemma coronato con iniziali “AM”. In basso a destra, ogni stampa presenta il titolo dell’opera in lingua francese e un riferimento bibliografico numerato ai più importanti cataloghi ragionati dell’artista redatti fino a quel momento. Tali rimandi sono segnati con l’iniziale del cognome dell’autore del volume; in ordine si rintracciano: B., C., W., B.C., che riportano rispettivamente alle pubblicazioni di Adam Bartsch del 1797, a quella di Calussin del 1824, a quella di Wilson del 1836 e, infine, al volume di Charles Blanc del 1859-1861. Sono dunque assenti i riferimenti bibliografici ai due ultimi cataloghi dedicati a Rembrandt redatti da Dmitri Rovinsky (1890) e Arthhur M. Hind (1912).
E’ probabile che le lastre utilizzate per queste stampe siano state ricavate tramite la fotoincisione, tecnica molto sperimentata nel secolo XIX. Questo giustificherebbe la differenza di alcuni millimetri tra la lastra originale e quelle utilizzate per questa serie. Quasi simultaneamente, tra il 1880 e il 1884, apparirono tre pubblicazioni con tutte le acquaforti di Rembrandt ottenute grazie ai perfezionamenti apportati nei processi di riproduzione autotipica delle stampe. Come si legge dal volume di Dmitri Rovinsky, "una di queste pubblicazioni ha avuto come editore il Sig. Quantin (1880); si compone di un testo di Ch. Blanc, e 353 tavole fotolitografiche senza ritocchi; la seconda e di Armand Durand, con 369 tavole, e la terza è di M. Dutuit (1881-1884), con 363 tavole di rotocalco, stampate con tavole di rame, ritoccate".
Su quest'opera vedi anche: https://collections.louvre.fr/en/ark:/53355/cl020517271
E’ probabile che le lastre utilizzate per queste stampe siano state ricavate tramite la fotoincisione, tecnica molto sperimentata nel secolo XIX. Questo giustificherebbe la differenza di alcuni millimetri tra la lastra originale e quelle utilizzate per questa serie. Quasi simultaneamente, tra il 1880 e il 1884, apparirono tre pubblicazioni con tutte le acquaforti di Rembrandt ottenute grazie ai perfezionamenti apportati nei processi di riproduzione autotipica delle stampe. Come si legge dal volume di Dmitri Rovinsky, "una di queste pubblicazioni ha avuto come editore il Sig. Quantin (1880); si compone di un testo di Ch. Blanc, e 353 tavole fotolitografiche senza ritocchi; la seconda e di Armand Durand, con 369 tavole, e la terza è di M. Dutuit (1881-1884), con 363 tavole di rotocalco, stampate con tavole di rame, ritoccate".
Su quest'opera vedi anche: https://collections.louvre.fr/en/ark:/53355/cl020517271