Beata Vergine delle Grazie di Bocca di Rio
Beata Vergine delle Grazie di Bocca di Rio
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Della Robbia Andrea
Disegnatore
Anonimo
Luogo e anno di edizione
XVIII sec.
Tecnica e supporto
Xilografia
Misure foglio (in mm)
168 x 112; 166 x 105
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Il santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio, situato in frazione Baragazza, nel comune di Castiglione dei Pepoli, nella zona di confine con la Toscana è, per importanza, il secondo santuario della diocesi bolognese, dopo quello della Madonna di San Luca, a Bologna. Secondo la tradizione popolare il 16 luglio 1480, giorno della festa del Carmine, due pastorelli della contea allora appartenenti ai Signori Pepoli di Bologna - Donato Nutini e Cornelia Vangelisti, nativi del luogo - ebbero una visione della Madonna, apparsa in corrispondenza del rio Davena che predisse loro una vita consacrata nella religiosità. Fu così che la popolazione di Baragazza decise di costruire nel XVI secolo una piccola chiesa con tabernacolo intitolata alla Beata Vergine delle Grazie. La struttura attuale del santuario rispetta abbastanza fedelmente quella originaria cinquecentesca anche se nel corso dei secoli numerose sono state le modifiche apportate. In particolare, di rilievo è il prospetto principale rifatto negli anni anni 1890 su progetto di Aristotele Puccetti. La storia del santuario - la cui costruzione iniziò verso la fine del XVI secolo, mentre solo nel XVIII secolo furono completati il loggiato ed il chiostro - è stata descritta da un sacerdote, don Lorenzo Amorotti.
Fonte dello scritto, una lettera, detta dell'"Anonima", conservata presso l'Archivio di Stato di Bologna. La lettera risale agli anni 1580 e viene attribuita ad una suora del monastero di Santa Caterina in Prato, il medesimo luogo religioso in cui era vissuta anni prima Cornelia Vangelisti, poi suor Brigida (morta nel 1543), una dei due bambini che ebbero la mistica visione.
Sempre secondo la tradizione, è a suor Brigida che si deve l'acquisizione dell'immagine della Beata Vergine delle Grazie, opera del 1505 di Andrea Della Robbia, conservata sull'altare maggiore del Santuario, che dal 1947 è gestito dalla Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù.
Fonte dello scritto, una lettera, detta dell'"Anonima", conservata presso l'Archivio di Stato di Bologna. La lettera risale agli anni 1580 e viene attribuita ad una suora del monastero di Santa Caterina in Prato, il medesimo luogo religioso in cui era vissuta anni prima Cornelia Vangelisti, poi suor Brigida (morta nel 1543), una dei due bambini che ebbero la mistica visione.
Sempre secondo la tradizione, è a suor Brigida che si deve l'acquisizione dell'immagine della Beata Vergine delle Grazie, opera del 1505 di Andrea Della Robbia, conservata sull'altare maggiore del Santuario, che dal 1947 è gestito dalla Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù.