Bizzarrie per maschere con acconciature e copricapi antropomorfi e zoomorfi
Bizzarrie per maschere con acconciature e copricapi antropomorfi e zoomorfi
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Mitelli Agostino senior (Bologna 1609 - Madrid 1660)
Disegnatore
Mitelli Agostino senior (Bologna 1609 - Madrid 1660)
Luogo e anno di edizione
Bologna 1628 o 1688 (?)
Editore
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
188 x 242
Notizie storico critiche
Questa serie è collezionata con la serie di Giuseppe Maria Mitelli "Mitelli intagliò) ripresa da artisti di fama (Inv. 1729-1739).
Pittore e incisore Agostino Mitelli, padre di Giuseppe Maria fu tra i più noti quadraturisti bolognesi, particolarmente ammirato per la ricchezza ornamentale dei suoi partiti decorativi. Allievo del Dentone, dal 1632 lavorò quasi sempre in coppia con Angelo Maria Colonna. Nel 1636 pubblicò, con dedica al conte F.M. Zambeccari, una serie di 24 acqueforti raffiguranti cartelle ornamentali. Le stampe furono diffuse con successo anche in Francia da Stefano Della Bella, durante il suo soggiorno parigino (Raggi, 2003, p. 2).
Questa serie di acqueforti era in origine appartenente ad un album di 12 tavole dedicato alle maschere. La data risult piuttosto difficile da interpretare, ad oggi ritenuta 1688 è verosimilmente leggibile come 1628. Il'album è stato ritenuto dall critica derivato in parte da quello dell'orafo francese Denis Boutemie "Ouvrage Rare et Nouveau Contenant plusieurs desseins de merveilleuse recreation sous diverses caprices et gentillesses representees en l'industrieuse decoupure d'un chappeau", pubblicato a Parigi nel 1636.(P.Fuhring, , 'Denis Boutemie: A Seventeenth-Century Virtuoso' in Print Quarterly IX 1992, pp.46-55.) Se la data iscritta da Mitelli è leggibile come 1628, in tal caso sarebbe Boutemie ad aver tratto ispirazione dalle incisioni del bolognese forse conosciute per il tramite dello stesso della Bella.
Il frontespizio è costituito dal nome dell'artista formato da vari attrezzi composti in forma di lettere. Le 11 tavole successive sono costituite da un busto maschile e uno femminile con elaborate acconciature e copricapi. Tre tavole sono firmate A.M.F.
Pittore e incisore Agostino Mitelli, padre di Giuseppe Maria fu tra i più noti quadraturisti bolognesi, particolarmente ammirato per la ricchezza ornamentale dei suoi partiti decorativi. Allievo del Dentone, dal 1632 lavorò quasi sempre in coppia con Angelo Maria Colonna. Nel 1636 pubblicò, con dedica al conte F.M. Zambeccari, una serie di 24 acqueforti raffiguranti cartelle ornamentali. Le stampe furono diffuse con successo anche in Francia da Stefano Della Bella, durante il suo soggiorno parigino (Raggi, 2003, p. 2).
Questa serie di acqueforti era in origine appartenente ad un album di 12 tavole dedicato alle maschere. La data risult piuttosto difficile da interpretare, ad oggi ritenuta 1688 è verosimilmente leggibile come 1628. Il'album è stato ritenuto dall critica derivato in parte da quello dell'orafo francese Denis Boutemie "Ouvrage Rare et Nouveau Contenant plusieurs desseins de merveilleuse recreation sous diverses caprices et gentillesses representees en l'industrieuse decoupure d'un chappeau", pubblicato a Parigi nel 1636.(P.Fuhring, , 'Denis Boutemie: A Seventeenth-Century Virtuoso' in Print Quarterly IX 1992, pp.46-55.) Se la data iscritta da Mitelli è leggibile come 1628, in tal caso sarebbe Boutemie ad aver tratto ispirazione dalle incisioni del bolognese forse conosciute per il tramite dello stesso della Bella.
Il frontespizio è costituito dal nome dell'artista formato da vari attrezzi composti in forma di lettere. Le 11 tavole successive sono costituite da un busto maschile e uno femminile con elaborate acconciature e copricapi. Tre tavole sono firmate A.M.F.
Bibliografia
Rezio Buscaroli, Agostino e Giuseppe Maria Mitelli : catalogo delle loro stampe nella raccolta Gozzadini nella Biblioteca comunale dell'archiginnasio in Bologna, Bologna, Zanichelli, 1931, p. 74, n. 60-63a;