Bologna nel Mille. Ricostruita da Angelo Finelli, socio effettivo del Comitato per Bologna storico-artistica, in base alle sue ricerche 1917-1921. Avanzi di porta Ravegnana. Scavo di via Rizzoli, maggio 1918. Porta Ravegnana nel secolo XI. Tracce di porta Ravegnana nel secolo XX. “Bononia antica distrutta” lato nord. Serraglio di Aposa. “Bononia antica distrutta” lato occidentale. Porta di piazza Maggiore. “Bononia antica distrutta” porta Mariana. “Bononia antica distrutta” lato sud. Il guazzatoio vecchio. L'Aposa e la fossa romana
Bologna nel Mille. Ricostruita da Angelo Finelli, socio effettivo del Comitato per Bologna storico-artistica, in base alle sue ricerche 1917-1921. Avanzi di porta Ravegnana. Scavo di via Rizzoli, maggio 1918. Porta Ravegnana nel secolo XI. Tracce di porta Ravegnana nel secolo XX. “Bononia antica distrutta” lato nord. Serraglio di Aposa. “Bononia antica distrutta” lato occidentale. Porta di piazza Maggiore. “Bononia antica distrutta” porta Mariana. “Bononia antica distrutta” lato sud. Il guazzatoio vecchio. L'Aposa e la fossa romana
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Inventore
Finelli Angelo
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1922
Stampatore
Tecnica e supporto
litografia
Misure foglio (in mm)
783x548
Iscrizioni incise
Sul recto, nello spazio tra il titolo e l’immagine centrale, dedica ai genitori dell’autore, Giuseppe e Rosa Marcheselli.
Notizie storico critiche
Pianta icnografica del territorio urbano di Bologna contornata da quattordici piccole vedute della città realizzata da Angelo Finelli (Bologna, 1873-1933). Era costui un personaggio molto curioso: pur essendo del tutto autodidatta (era un ciabattino), dedicò la propria vita alla ricostruzione storica della Bologna del XIII secolo, di cui realizzò anche il plastico ora conservato presso le Collezioni Comunali d’Arte.
Bibliografia
La raccolta di piante della città e di carte del territorio bolognese conservate nella Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, a cura di Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, [S. l., s. n.], 1984, p. 214, n. 105 (estratto da «L'Archiginnasio», LXXVIII, 1983)