Cardinale Paleotti

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Cardinale Paleotti

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Inventario
F31358
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Bonola F.
Disegnatore
Bonola F.
Luogo e anno di edizione
Bologna, XIX sec.
Tecnica e supporto
Litografia alla matita
Misure foglio (in mm)
480 x 326
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Secondo dei cinque figli di Alessandro e Gentile della Volpe, si addottorò in utroque jure presso l’Università di Bologna nel 1546 e iniziò a insegnare giurisprudenza nella stessa università; fu anche avvocato di camera del senato bolognese. Ricevuti gli ordini minori, venne nominato Canonico del capitolo della Cattedrale di Bologna e dal 1556 fu giudice Uditore del tribunale della Rota Romana.
Per incarico di papa Pio IV, partecipò come consultore e canonista al Concilio di Trento (1562): dopo il concilio il pontefice lo innalzò alla dignità cardinalizia nel concistoro del 12 marzo 1565, con la diaconia dei Santi Nereo ed Achilleo, ed entrò a far parte di quella che sarebbe diventata la Congregazione del Concilio. Fu eletto vescovo di Bologna il 30 gennaio 1566 e fu ordinato sacerdote nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma l’8 febbraio 1566: il 10 febbraio successivo fu anche consacrato vescovo nella stessa chiesa da Carlo Borromeo; sotto il suo governo (1582), Gregorio XIII elevò la sede episcopale di Bologna al rango di arcidiocesi metropolitana. Il 30 gennaio 1566 fu promosso cardinale-presbitero e trasferito al titolo dei Santi Giovanni e Paolo (poi a quelli di San Martino ai Monti e di San Lorenzo in Lucina); fu poi cardinale-vescovo di Albano e di Sabina. Nel 1582 pubblicò il celebre Discorso intorno alle immagini sacre e profane, che dettò i principi a cui dovevano attenersi gli artisti della Controriforma: alcuni artisti bolognesi dell'epoca, ed in particolare i cugini Carracci, ebbero un ruolo rilevante nel passaggio da un linguaggio figurativo ancora legato a canoni tardo-manieristici ad un nuovo stile più immediato e comprensibile e più capace di stimolare i sentimenti di devozione degli osservatori, stile che meglio si prestava alle nuove esigenze di culto. Fu anche autore di numerose opere giuridiche, tra cui il De nothis et spuriis filiis (1550) e il De bono senectutis (1597).
Morì nel 1597 e venne sepolto nella Cattedrale metropolitana di San Pietro a Bologna