Carlo Antonio Savini
Carlo Antonio Savini
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Cenestrelli G.
Disegnatore
Cenestrelli G.
Luogo e anno di edizione
Bologna, XIX sec.
Editore
Tecnica e supporto
Litografia alla matita
Misure foglio (in mm)
451x315
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Carlo Antonio Savini era nato a Bologna nel 1769. Uomo di buona cultura, liberale e favorevole al governo napoleonico, venne chiamato a far parte dell’amministrazione cittadina, fu tra i notabili per i comizi di Lione, nei quali venne proclamata la Repubblica Italiana. Richiamato nell’amministrazione dipartimentale nel 1804, dal 1805 al 1814 fu consigliere di Prefettura, e dopo la caduta del Regno d’Italia tenne in Bologna la direzione della polizia sotto i governatori generali D’Eckardt e Steffanini, sforzandosi di attenuare i rigori del comando militare austriaco e presentando il popolo di Bologna come desideroso di ordine e pace. Con la restaurazione del governo pontificio, per un breve periodo fu commissario generale di buon governo, ma nella rivoluzione
del 1831 si schierò decisamente con i rivoluzionari ricoprendo dall’8 al 20 marzo la carica di Prefetto di Bologna, e dopo, tra l’agosto 1831 e il gennaio 1832,
quella di Intendente generale della Guardia Civica.10
Il fallimento dei moti del 1831 fu di grande pregiudizio per la carriera politica del Savini che venne subito schedato dalla polizia pontificia. Di lui non abbiamo più notizie fino all’ottobre del 1833, quando il Pro-Legato si rivolse al direttore della polizia provinciale per avere delle informazioni per una sua possibile candidatura al consiglio comunale di Ozzano.
del 1831 si schierò decisamente con i rivoluzionari ricoprendo dall’8 al 20 marzo la carica di Prefetto di Bologna, e dopo, tra l’agosto 1831 e il gennaio 1832,
quella di Intendente generale della Guardia Civica.10
Il fallimento dei moti del 1831 fu di grande pregiudizio per la carriera politica del Savini che venne subito schedato dalla polizia pontificia. Di lui non abbiamo più notizie fino all’ottobre del 1833, quando il Pro-Legato si rivolse al direttore della polizia provinciale per avere delle informazioni per una sua possibile candidatura al consiglio comunale di Ozzano.