Chiesa di S. Francesco e la Salara
Chiesa di S. Francesco e la Salara
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Firma
Firmato
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
76,5x61,5
Iscrizioni
In basso a sinistra: "Marini Annibale Face".
Nel retro cartellino della mostra del 1955 (vedi mostre).
Nel retro cartellino della mostra del 1955 (vedi mostre).
Notizie storico critiche
Come gli altri dipinti del Marini si colloca nell'ambito del vedutismo bolognese. Lo stemma sabaudo aiuta nella datazione post 1860. Un'identica veduta è stata eseguita da Giuseppe Ravegnani in un dipinto anch'esso conservato presso le collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
Di Annibale Marini si sa ancora poco, nelle sue recenti ricerche sul pittore, Isabella Stancari scrive: "Così recitano le poche righe su di lui alla mostra bolognese del 1955: “Questo pittore vissuto a metà dell'Ottocento non è citato dai dizionari artistici e sì che non è certamente uno degli ultimi vedutisti bolognesi per la sua gustosissima tecnica luminosa e per la sincera interpretazione del vero”, riconoscendo sia la poca fama di quest'artista, che un suo certo valore. All'epoca di tale mostra furono presentati in sua rappresentanza due opere - La Salara di Bologna, firmata e datata 1860 e Cortile del palazzo del Podestà di Bologna - entrambe provenienti dalla Collezione della Cassa di Risparmio in Bologna, che conserva alcune opere sue. La prima volta che il suo nome appare a Bologna è in occasione dell'Esposizione accademica del 1852 alla quale partecipa con una "Veduta prospettica di vari fabbricati. Quadretto ad olio". Se ne possono seguire le tracce anche in alcune esposizioni della Protettrice: nel 1866 presenta un Sotterraneo per 200 lire e nel 1870 Cortile dell'antico Palazzo Pepoli, per 300 lire (poi acquisito per 285) e assegnato a Giuditta Canè Gibelli. Nel 1867 è presente alla Seconda Esposizione delle Accademie dell'Emilia con Un loggiato di un Palazzo principesco. Autore di vedute e prospettive, Marini, è impegnato negli stessi anni, in un'intensa attività di scenografo, probabilmente la sua principale attività. Così partecipa a vari allestimenti del Comunale di Bologna, tra i quali ricordiamo, senza alcuna pretesa di esaustività: Il barbiere di Siviglia, di Gioacchino Rossini (1792- 1868) nel 1854, I due Foscari, di Giuseppe Verdi (1813-1901) e Mosè, di Rossini nel 1856, insieme, tra gli altri, a Camillo Leoni; Francesca da Rimini, di Pietro Pinelli (1819-1891) nel 1857 con Solmi, Azzolini, Bazzani e Leoni; nel 1864 Guglielmo Tell di Rossini, sempre con Solmi, Leoni e Malagodi. È ancora attivo nel 1881, anno in cui lo troviamo impegnato al Comunale in Cordelia, di Stefano Gobatti (1852- 1913) con Malagodi, Ferri e Marini."
Isabella Stancari in: https://www.storiaememoriadibologna.it/marini-annibale-520359-persona
Di Annibale Marini si sa ancora poco, nelle sue recenti ricerche sul pittore, Isabella Stancari scrive: "Così recitano le poche righe su di lui alla mostra bolognese del 1955: “Questo pittore vissuto a metà dell'Ottocento non è citato dai dizionari artistici e sì che non è certamente uno degli ultimi vedutisti bolognesi per la sua gustosissima tecnica luminosa e per la sincera interpretazione del vero”, riconoscendo sia la poca fama di quest'artista, che un suo certo valore. All'epoca di tale mostra furono presentati in sua rappresentanza due opere - La Salara di Bologna, firmata e datata 1860 e Cortile del palazzo del Podestà di Bologna - entrambe provenienti dalla Collezione della Cassa di Risparmio in Bologna, che conserva alcune opere sue. La prima volta che il suo nome appare a Bologna è in occasione dell'Esposizione accademica del 1852 alla quale partecipa con una "Veduta prospettica di vari fabbricati. Quadretto ad olio". Se ne possono seguire le tracce anche in alcune esposizioni della Protettrice: nel 1866 presenta un Sotterraneo per 200 lire e nel 1870 Cortile dell'antico Palazzo Pepoli, per 300 lire (poi acquisito per 285) e assegnato a Giuditta Canè Gibelli. Nel 1867 è presente alla Seconda Esposizione delle Accademie dell'Emilia con Un loggiato di un Palazzo principesco. Autore di vedute e prospettive, Marini, è impegnato negli stessi anni, in un'intensa attività di scenografo, probabilmente la sua principale attività. Così partecipa a vari allestimenti del Comunale di Bologna, tra i quali ricordiamo, senza alcuna pretesa di esaustività: Il barbiere di Siviglia, di Gioacchino Rossini (1792- 1868) nel 1854, I due Foscari, di Giuseppe Verdi (1813-1901) e Mosè, di Rossini nel 1856, insieme, tra gli altri, a Camillo Leoni; Francesca da Rimini, di Pietro Pinelli (1819-1891) nel 1857 con Solmi, Azzolini, Bazzani e Leoni; nel 1864 Guglielmo Tell di Rossini, sempre con Solmi, Leoni e Malagodi. È ancora attivo nel 1881, anno in cui lo troviamo impegnato al Comunale in Cordelia, di Stefano Gobatti (1852- 1913) con Malagodi, Ferri e Marini."
Isabella Stancari in: https://www.storiaememoriadibologna.it/marini-annibale-520359-persona
Soggetto o iconografia
Facciata e fianco destro della Chiesa di S. Francesco, in primo piano cortile con uomini che lavorano e cartello che indica entrata al magazzino del sale e tabacchi. Sul fondo campanili.
Bibliografia
G. Zucchini, Edifici di Bologna, Roma 1931, p. 4; Mostra dei pittori emiliani dell'Ottocento, Bologna, 1955, p.60; F. Varignana, Le collezioni d'arte della Cassa di Risparmio in Bologna - I DIPINTI, Bologna, 1972, p. 426; Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022; Da Felice Giani a Luigi Serra - l'Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, a cura di A. Mazza, Bologna 2024, p. 87;
Mostre
Visioni di Bologna (Bologna, 23/5 - 6/8 1954); Mostra di pittori emiliani dell'Ottocento (25/9 - 6/11 1955); La Liberazione di Bologna cent'anni fa (Bologna,1960); Da Felice Giani a Luigi Serra - l'Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (Bologna, 2024);