Clavicembalo "pieghevole"

6585a213d695a40007418a5e
1
6585a28fd695a40007418a87
2
6585a2cfd695a40007418a9e
3
6585a2e6d695a40007418aab
4
6585a213d695a40007418a5e
6585a28fd695a40007418a87
6585a2cfd695a40007418a9e
6585a2e6d695a40007418aab

Clavicembalo "pieghevole"

 Genera il pdf

Notizie storico artistiche

Misure
121,5 x 63,4 x 8 cm
Iscrizioni
Sulla leva del primo tasto sembra leggersi il numero 28, preceduto da un segno indecifrabile. Potrebbe
essere un numero d’ordine ma potrebbe anche trattarsi delle ultime due cifre della data 1728
Notizie storico critiche
I principi costruttivi essenziali di questo strumento sono quelli riscontrabili in tutti i cembali pieghevoli oggi noti, i tre di fattura italiana, a cui esso viene ad aggiungersi, e i clavecins brisés transalpini. Esso consta di tre sezioni incernierate tra loro, quella sinistra a pianta rettangolare, le altre due a pianta di trapezio rettangolo, ambedue con angoli identici (33° e 147°); facendo ruotare di 180° la sezione di destra (il cui angolo acuto è incernierato a quello ottuso della sezione centrale) si ottiene un corpo di forma e dimensioni identiche a quello della sezione sinistra. Dato che i due lati adiacenti della sezione sinistra e di quella centrale sono a loro volta incernierati tra di loro, la prima può essere fatta ruotare lungo il suo lato e sovrapposta, in posizione rovesciata, al corpo risultante dalla riunione delle due altre sezioni, formando così una sorta di cassetta e rendendo lo strumento atto al trasporto.
La tastiera consta d’un unico telaio ed è estraibile, onde consentire il “piegamento” dello strumento. Tale caratteristica è riscontrabile anche nei due cembali pieghevoli italiani del Metropolitan Museum di New York e potrebbe essere stata pure originariamente propria dello strumento di Carlo Grimaldi conservato a Roma.
Come lo strumento di Grimaldi, anche il presente è “di 8 piedi” di dimensioni analoghe all’altro. Gli altri due,
conservati a New York, sono invece strumenti "ottavini”.

Sui cembali “piegatoi” e sulla loro invenzione attribuita da Giovanni Pietro Pinaroli (c. 1732) cfr. il Panorama storico dell’arte cembalaria italiana.

Catalogo della Collezione Tagliavini (2008) Vol. I, p. 244.
Descrizione
Titolo: Clavicembalo "pieghevole"
Numero di inventario: Collezione Tagliavini B9
Nome dell'oggetto (IT/ENG): Clavicembalo / Harpsichord
Classificazione: Strumenti a tastiera a corde pizzicate
Costruttore: Anonimo
Luogo di costruzione: Italia, probabilmente meridionale
Data: probabilmente prima metà del XVIII sec. (1728?)
Dimensioni (L x W x H): 121,5 x 63,4 x 8 cm
Ambito: 45 tasti. Do1-Do5 con prima ottava corta
Registri: 8' x 8'
Autori:
Data di acquisizione: 2006
Restauri:
Bibliografia
"Collezione Tagliavini. Catalogo degli strumenti musicali", a cura di John Henry van der Meer e Luigi Ferdinando Tagliavini, Bononia University Press, Bologna 2008. Volume I, pp. 244-251: B9 Clavicembalo
Note
Esposto al Museo di San Colombano - Collezione Tagliavini