Clavicembalo Vincenzio Sodi 1791-92

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Clavicembalo Vincenzio Sodi 1791-92

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Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
N° 93. VINCENTIUS SODI FLORENTNUS FECIT ANNO 1792
Misure
214 x 86 x 86,8 cm
Iscrizioni
nome e data - iscrizione ad inchiostro sul listello frontale

Firenze / 1791/ V.S. / Vincenzio Sodi / Fece ann S.is 1792 (scritta a penna sulla leva del primo tasto)

1791 (scritta ad inchiostro sul primo saltarello di ognuno dei due registri)
Notizie storico critiche
Lo strumento è apparentato al tipo con finta custodia. È singolare la sua fascia a doppia curva (connessa alle estremità delle fasce lunga e corta), da attribuirsi probabilmente all’influsso del pianoforte viennese.

L’impennatura è stata conservata in cuoio, come essa rivela essere certo stata sin dall’origine.

L’attività di Vincenzio Sodi nel campo della costruzione di clavicembali è documentata a Firenze fra il 1778 e il 1792. Oltre a strumenti relativamente piccoli, come quello della presente collezione, gli si devono cembali di notevoli dimensioni (Museo di Exeter, cembalo datato 1782, in origine con l’ambito Sol0-Fa5, poi ampliato con l’aggiunta di Fa#5 e Sol5; Lipsia, Museo degli strumenti musicali, cembalo datato 1792 e contrassegnato dal numero 95, con l’ambito Fa0-Fa5, andato perduto durante la seconda guerra mondiale). Costruì pure pianoforti, alcuni dotati di singolari congegni. Dopo la scomparsa del menzionato cembalo di Lipsia, il presente strumento è l’ultimo clavicembalo costruito in Italia di cui si abbia sicura attestazione.

Con semplice rigore, tipico della fine del secolo, ma con tenero tocco del pennello, la decorazione vegetale crea lungo le fasce piccoli tralci di rose gialline e rosate composte con altri fiori azzurri e gialli, incorniciati entro regolari medaglioni costruiti con sottili rami verdeggianti. Anche il leggìo, a strumento aperto, ospita un tralcio modulato con eleganza, accompagnato alla voluta, pure floreale, che lo completa, dipinta sul piano della sua assicella di supporto.
Sulla faccia esterna del coperchio – contornato dallo stesso motivo “a spina”, fatto di fogliette e piccole bacche che percorre le gambe tornite e la traversa arricchite dagli anelli di doratura – si allargano i tralci più “rococò” con gli stessi fiori e piccoli tulipani. Nella superficie interna del coperchio, comprendendo anche quella della ribalta, si articola un paesaggio di classico respiro, animato da rade “macchiette”. Una luminosità di intonazione fredda accorda la chiara limpidezza del cielo e dell’acqua increspata con il verde degli alberi e dei cespugli in controluce, il bigio e il bruno delle mura in rovina, degli edifici e delle prode. Anche all’interno della ribaltina anteriore che si chiude sulla tastiera appare un libero paesaggio, perduto verso il basso in un brillante specchio d’acqua. Nella Firenze di fine Settecento sembra un passo obbligato la proposta dell’ambiente di Nicolò Contestabile (1759-1824), il paesaggista pontremolese giunto nella capitale toscana nel 1778.

Catalogo della Collezione Tagliavini (2008) Vol. I, p. 234.
Descrizione
Titolo: Clavicembalo Vincenzio Sodi, 1791-92
Numero di inventario: Collezione Tagliavini B8
Nome dell'oggetto (IT/ENG): Clavicembalo / Harpsichord
Classificazione: Strumenti a tastiera a corde pizzicate
Costruttore: Vincenzio Sodi
Luogo di costruzione: Firenze
Data: 1791-92
Dimensioni (L x W x H): 214 x 86 x 86,8 cm
Ambito: 54 tasti. Do1-Fa5
Registri: 8' x 8'
Autori: Vincenzio Sodi - strumento; Nicolò Contestabile, attr. - decorazioni pittoriche
Data di acquisizione: 1972
Restauri: Marisa Caprara - decorazioni pittoriche (1976); laboratorio "Mastro del legno" (Arnaldo Boldrini, Renato Carnevali) - strumento (1990)
Bibliografia
"Collezione Tagliavini. Catalogo degli strumenti musicali", a cura di John Henry van der Meer e Luigi Ferdinando Tagliavini, Bononia University Press, Bologna 2008. Volume I, pp. 234-243: B8 Clavicembalo
Note
Esposto al Museo di San Colombano - Collezione Tagliavini