Conducendosi la solenne general processione dell’Augustissimo Sacramento per la parrocchia di S. Giorgio in Poggiale dalla Compagnia del SS.mo Canonicamente eretta in detta parrocchia il Mercordì fra l’Ottava del Corpus Domini l’Anno 1795. Al merito distinto del molto reverendo padre Francesco Patrizio Cristofori…

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Conducendosi la solenne general processione dell’Augustissimo Sacramento per la parrocchia di S. Giorgio in Poggiale dalla Compagnia del SS.mo Canonicamente eretta in detta parrocchia il Mercordì fra l’Ottava del Corpus Domini l’Anno 1795. Al merito distinto del molto reverendo padre Francesco Patrizio Cristofori…

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Inventario
F36426
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1795
Tecnica e supporto
stampa su seta
Misure foglio (in mm)
490x410
Notizie storico critiche
Sulla splendida stampa su seta di un giallo vivace è riprodotto un sonetto composto in occasione della celebrazione della processione del Corpus Domini tenuta nel 1795 presso la parrocchia di San Giorgio in Poggiale. La chiesa di San Giorgio in Poggiale, di antiche origini longobarde, fu progettata e realizzata tra il 1589 e il 1633 dall’architetto Tommaso Martelli e affidata ai Padri Serviti fino al 1798. Il suo nome deriva dalla via sulla quale si affaccia (oggi via Nazario Sauro), nota fino al 1919 come via del Poggiale. Nel 1797, in seguito alle soppressioni napoleoniche, venne assegnata come sussidiale alla parrocchia dei Santi Gregorio e Siro. Nel 1882, la chiesa fu affidata ai Gesuiti, che vi rimasero fino alla parziale distruzione seguita al bombardamento aereo del 25 settembre 1943. Mai più riaperta al culto e definitivamente sconsacrata, spogliata dei suoi arredi e delle opere d’arte, tra il 1959 e il 1962 la chiesa corse il rischio di essere demolita. Fu poi acquisita dalla Cassa di Risparmio in Bologna, che dopo un accurato restauro la destina a sede delle proprie collezioni. Dal 2009 è sede della Biblioteca che porta il suo nome. Al centro del drappo compare una vignetta incisa, così come il capolettera. La stampa proviene dal fondo Pietro Michelini, acquistato dalla Cassa di Risparmio in Bologna (1944).