Corografia. Pianta in misura di diversi Beni situati nel Comune di Poggio, Cantone di Castel S. Pietro; di ragione del Si. Conte Pietro Bianchetti
Corografia. Pianta in misura di diversi Beni situati nel Comune di Poggio, Cantone di Castel S. Pietro; di ragione del Si. Conte Pietro Bianchetti
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Firma
Ballarini Agostino
Tecnica e supporto
penna e acquerellature su carta bianca
Misure foglio (in mm)
740X1110
Iscrizioni
Nel cartiglio sono riportati il nome e le caratteristiche della possessione e la data di esecuzione della mappa. In basso è riportato il tipo di scala usato per realizzarla. Nell’angolo inferiore destro si legge la firma del perito.
Notizie storico critiche
Le mappe agricole costituiscono una preziosa testimonianza di com’era il territorio bolognese tra il XVII e il XVIII secolo. Redatte con lo scopo di delimitare con certezza le singole proprietà private, queste mappe sono state un utile strumento per risolvere ogni possibile questione inerente ai diritti e ai regolamenti della proprietà terriera, soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti come quello di cui esse sono testimoni. Nei primi anni del Settecento, infatti, vennero introdotte riforme di stampo protocapitalista che portarono a una vera e propria rivoluzione dell’economia, in particolar modo per quella basata sull’agricoltura. I possedimenti terrieri iniziarono ad essere considerati come sorgenti di profitti destinati ad aumentare sempre di più. Da questa consapevolezza ebbe origine la necessità di averne una conoscenza più approfondita da parte degli stessi proprietari che, dopo secoli di disinteresse, richiesero sempre più informazioni sui terreni e sulle loro caratteristiche, sulle tecniche di coltura e i loro sviluppi, e cominciarono a progettare riorganizzazioni e bonifiche dei campi. Proprio in funzione di tale evoluzione, la figura del perito agrimensore ebbe grande evoluzione e divenne di primaria importanza, richiedendo competenze maggiori e una solida base culturale rispetto ai secoli precedenti. La stesura delle mappe, difatti, si trasformò in un compito preciso in cui nulla - dalla struttura del segno alla scelta del colore - poteva essere lasciato all’intuizione personale del singolo. In esse dovevano essere precisate le aree riservate alle colture, specificandone le qualità, gli spazi destinati alle abitazioni, ai luoghi di ricovero per gli animali, alle piantagioni ad alto fusto, e così via. Questo podere si trovava nella frazione di Poggio, distante circa cinque chilometri da Castel San Pietro. Era in confine con i possedimenti di Tommaso de Buoi (Bologna, 1763 – 1824), nobiluomo bolognese noto anche per aver scritto Diario delle cose principali accadute nella Città di Bologna dall’Anno 1796 fino all’Anno 1821 (il manoscritto è conservato presso la Biblioteca di San Giorgio in Poggiale) e con l’area della chiesa parrocchiale di San Biagio, a lato dell’arteria viaria degli Stradelli Guelfi, nota fin dal XIII secolo e tuttora attiva.