Cristo portato al sepolcro

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Cristo portato al sepolcro

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Notizie storico artistiche

Inventore
Carracci Ludovico (?) o scuola veronese (?)
Disegnatore
Zancon Gaetano
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
245 x 345
Misure battuta (in mm)
172 x 247
Misure immagine (in mm)
160 x 230
Iscrizioni incise
recto: timbro a secco della Cassa di Risparmio di Bologna con all'interno il n. 5018 verso : marca della Cassa di Risparmio con all'interno il n. 463
Notizie storico critiche
La stampa in esame, fu realizzata da Gaetano Zancon, artista di Bassano formatosi nell'ambito dei Remondini molto attivo a Verona come incisore di dipinti. Nel 1806 pubblicò la Raccolta di 60 stampe de più celebri pitture di Verona, e nel 1809 le Opere scielte de' più celebri pittori italiani sin'ora inedite disegnate e incise da G. Zancon. L'ultima parte della sua attività si svolse a Milano. Zancon fu un incisore dotato di grande versatilità capace di imitare nelle sue traduzioni gli stili dei diversi artisti. Non è stato reperito alcun dipinto di Ludovico che possa convincentemente essere messo in relazione con questa stampa che è citata da Perini (1993, n. 86) tra le copie da dipinti perduti/distrutti o non databili di Ludovico, e messa dubitativamente in relazione con un dipinto già Bridgewater House proveniente da Modena Galleria Ducale di cui non ho trovato notizia. Brogi tra le opere perdute di Ludovico nella sua monografia elenca un dipinto di Cristo portato al sepolcro già nel Palazzo del Giardino di Parma fino al 1734, anno in cui venne portato con le altre opere delle collezioni Farnesi a Napoli. Dove così lo descrive Tommaso Puccini, futuro direttore degli Uffizi, nel 1783: "il lenzuolo sostenuto per due canti (...) da un vecchio (...) e ai piedi da San Giovanni" egli cita inoltre il particolare di una donna che con: "ambedue le mani si cuopre il viso in atto di dolore", del quadro, probabilmente asportato dai francesi non vi è oggi alcuna traccia a Capodimonte. L'incisione presenta caratteristiche morfologiche tipicamente veronesi, tanto da far pensare che si tratti di una copia da un quadro di quella scuola allora erroneamente attribuita a Ludovico Carracci. Va tuttavia segnalato che seppur lontanissima dallo stile ludovichiano, essa parrebbe corrispondere perfettamente alla descrizione del dipinto lasciataci da Puccini, venendo in tal senso a costituire un utile e valido documento per riconoscere nei diversi studi di compianti sino ad oggi trovati quelli legati all'opera perduta. Tra i disegni di Ludovico sono stati messi in relazione al dipinto perduto ricordiamo: 1. Studio di composizione, Oxford, Christ Church, Inv. 1356, sicuramente di Ludovico (Byam Shaw 1976, n. 116) 2. Studio di composizione, Copenaghen, Statens museum for Kunst, Inv. Mag. XVI.15; disegno di qualità non eccelsa e diversa invenzione simile alla Pietà di Annibale del 1585 3. Studio di composizione, Parigi, Louvre, Inv. 7686, reputato giovanile da Bodmer e Feigenbaum, tardo secondo Brogi. 4. Due studi dal vero di un corpo trasportato a braccia, Firenze, Uffizi, reputato di Annibale è secondo Brogi di Ludovico.
Bibliografia
G. Perini, "L'uom più grande in Pittura che abbia avuto Bologna": l'alterna fortuna critica e figurativa di Ludovico Carracci, in A. Emiliani (a cura di), Ludovico Carracci, cat. mostra, Bologna 1993, p. 343, n. 86