Delta del Po - pianta idrografica
Delta del Po - pianta idrografica
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Acquerello, inchiostro e tracce di grafite su carta filigranata
Misure foglio (in mm)
310x450
Notizie storico critiche
La mappa, come è documentato dalla lettera che di seguito si riproduce, era stata rinvenuta nel 1943 all’interno di una posizione d’archivio della banca intestata all’avv. Prisco Conti e riguardante la pratica Paglion e Fano (cartone 5901-1926), che risaliva a vent’anni prima. Chi la indirizzò ad Alfredo Baruffi scrisse testualmente: “Per quanto negli atti sia dichiarato che essa ha poca importanza, tuttavia si ritiene opportuno segnalarla per il caso che si voglia darla in consegna alla raccolta di carte ecc. di cui si occupa il Comm. Baruffi”. Quest’ultimo lo stesso 28 agosto 1943 scriveva di suo pugno: “Consegnatami oggi. La carta idrografica può interessare la nostra raccolta di piante ecc. e ve la includo”
Il territorio descritto è quello ferrarese, ma sono segnalati i confini con quello modenese, bolognese, mantovano e veneto. A destra sono segnalati Volano e Primaro, rami dell’antico corso del Po. Tra essi le straordinarie Valli di Comacchio. In definitiva tutto quello che potremmo definire i resti dell’antica Padusa, vastissima area paludosa che dall'antichità al XVII secolo si estese a nord e a sud del basso corso del Po, il cui nome latino era Padus.
Il Po di Volano in epoca medievale era il corso principale del Po, fino almeno alla "Rotta di Ficarolo", del 1152, quando il fiume ruppe l'argine sinistro presso l'attuale omonimo paese in provincia di Rovigo, assumendo, per quel tratto, il corso attuale. All'interno dell'abitato di Ferrara si diparte da esso, in destra idraulica, un altro ramo chiamato Po di Primaro. Quest’ultimo poi costeggiava a sud le Valli di Comacchio e si immetteva nel mare Adriatico con un ampio estuario. Oggi, da Ferrara ad Argenta non riceve più acque (il suo percorso è comunque riconoscibile poiché l'ambiente naturale attorno al suo letto si è conservato nel tempo). Da Argenta al mare Adriatico nel letto del Po di Primaro scorre il fiume Reno.
Entrambi i corsi d'acqua hanno subito numerose modificazioni durante la loro storia. Attualmente sono ricompresi in una vasta area di interesse naturalistico.
Nella mappa sono ben visibili la città di Ferrara e località importanti come l’Abbazia di Pomposa o grossi centri come Argenta, Copparo e Bondeno. Ma si riconoscono anche Ostiglia nel territorio mantovano o Adria in Veneto.
Il territorio descritto è quello ferrarese, ma sono segnalati i confini con quello modenese, bolognese, mantovano e veneto. A destra sono segnalati Volano e Primaro, rami dell’antico corso del Po. Tra essi le straordinarie Valli di Comacchio. In definitiva tutto quello che potremmo definire i resti dell’antica Padusa, vastissima area paludosa che dall'antichità al XVII secolo si estese a nord e a sud del basso corso del Po, il cui nome latino era Padus.
Il Po di Volano in epoca medievale era il corso principale del Po, fino almeno alla "Rotta di Ficarolo", del 1152, quando il fiume ruppe l'argine sinistro presso l'attuale omonimo paese in provincia di Rovigo, assumendo, per quel tratto, il corso attuale. All'interno dell'abitato di Ferrara si diparte da esso, in destra idraulica, un altro ramo chiamato Po di Primaro. Quest’ultimo poi costeggiava a sud le Valli di Comacchio e si immetteva nel mare Adriatico con un ampio estuario. Oggi, da Ferrara ad Argenta non riceve più acque (il suo percorso è comunque riconoscibile poiché l'ambiente naturale attorno al suo letto si è conservato nel tempo). Da Argenta al mare Adriatico nel letto del Po di Primaro scorre il fiume Reno.
Entrambi i corsi d'acqua hanno subito numerose modificazioni durante la loro storia. Attualmente sono ricompresi in una vasta area di interesse naturalistico.
Nella mappa sono ben visibili la città di Ferrara e località importanti come l’Abbazia di Pomposa o grossi centri come Argenta, Copparo e Bondeno. Ma si riconoscono anche Ostiglia nel territorio mantovano o Adria in Veneto.
Note
il disegno è accompagnato da una nota di Baruffi: "Disegno a matita contè / da G. Ranuzzi"