Deposizione di Cristo nel sepolcro
Deposizione di Cristo nel sepolcro
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F32215
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
54x44
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
L'opera fu attribuita prima al Tiarini (il cui nome compare in un cartiglio sul telaio) e poi a Sisto Badalocchio. Fu Renato Roli il primo a fare il nome dello Spisanelli, attribuzione ormai comunemente accettata. Allievo di Calvaert, lo Spisanelli torna spesso sul tema della Deposizione: si conoscono almeno altre due versioni simili a questa con alcune varianti e alcuni disegni preparatorii. Indubbi i riferimenti alla Deposizione del Tiarini della Pinacoteca di Bologna.
Soggetto o iconografia
Al centro il corpo di Cristo esanime adagiato sulla sindone. Attorno a lui, secondo l'iconografia classica, la Vergine Maria, Maria Maddalena, San Giovanni e Giuseppe d' Arimatea con lo sguardo rivolto verso lo spettatore. Sullo sfondo il Golgota su cui svettano ancora le tre Croci.
Bibliografia
A. Mazza, Quadri di un'esposizione - pittura barocca nella collezione del maestro Francesco Molinari Pradelli, Bologna 2012, pp. 90, 186-187; A. Mazza, Felsina sempre pittrice - Acquisizioni d'arte e donazioni per la storia di Bologna (2014-2016), Bologna 2016, pp. 56-59 (con bibl. prec.);
Mostre
Quadri di un'esposizione (Bologna, 2012); Opere d’arte dalla collezione Di Marzio Gaist e dalla collezione Molinari Pradelli (Bologna, 2016); Felsina sempre pittrice (Bologna, 2016); Reni, Guercino, Cantarini, Pasinelli. Il Seicento bolognese nelle collezioni della Fondazione Carisbo, (Bologna 2019)