Diploma alla Società aeroplani Caproni. Fiera Esposizione al Littoriale. Bologna 14-31 maggio 1933
Diploma alla Società aeroplani Caproni. Fiera Esposizione al Littoriale. Bologna 14-31 maggio 1933
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Adriani E.
Disegnatore
Adriani E.
Luogo e anno di edizione
Bologna, ante 1933
Editore
Tecnica e supporto
Litografia a colori
Misure foglio (in mm)
490x690
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
La Società Caproni venne fondata da Giovanni Battista Caproni (Massone di Arco il 3 luglio 1886 - Roma 1957) . Compiuti gli studi di ingegneria al Politecnico di Monaco di Baviera e Liegi, cmpie viaggi a Parigi alla ricerca di finanziatori e contatti internazionali per il suo obiettivo primario, la costruzione del suo primo aereo. Rientra ad Arco nel 1909 ed inizia la costruzione del suo primo biplano, con l’aiuto del fratello Federico e di alcuni artigiani del luogo. Questo prototipo, in seguito battezzato Ca.1, vola per la prima volta il 27 maggio 1910, presso la Cascina Malpensa, nella brughiera di Somma Lombardo. Dopo il trasferimento dell’attività nella vicina Vizzola Ticino, alla fine del 1910, inizia per Caproni un triennio di serie difficoltà economiche. Tuttavia, l’attività di questi primi anni fu caratterizzata da uno straordinario fervore di costruzioni e dalla transizione dalla formula biplana a quella monoplana.
Nel biennio 1913-14, Caproni porta a termine i progetti per un bombardiere strategico biplano trimotore. Le commesse militari giunte per la costruzione di mezzi come questo, a partire dall’ingresso dell’Italia in guerra nel 1915, richiesero l’ampliamento delle officine di Vizzola e la costruzione di quelle di Taliedo, presso Milano.
Al termine della Grande Guerra venne imposta la riconversione della produzione bellica per impieghi civili, in particolare, orientandola al trasporto passeggeri. Gli anni Venti segnano la ripresa dell’Azienda, grazie a nuove commesse statali. L’azienda diviene quel “Gruppo Caproni” di cui sarebbero entrati a far parte, negli anni Trenta, marchi gloriosi come la “Isotta Fraschini”, le “Officine Meccaniche Italiane Reggiane” e i “Cantieri Aeronautici Bergamaschi”, arrivando a contare diverse decine di migliaia di dipendenti. L’entrata dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, alla quale Caproni è nettamente avverso, costringe ad un importante accrescimento dell’attività a scopi bellici. Il gruppo industriale non si risolleverà più dalle macerie del conflitto.Il fondatore e protagonista di questa epopea industriale muore a Roma il 27 ottobre 1957.
(tratto da http://www.museocaproni.it/index.php/it/il-museo)
Nel biennio 1913-14, Caproni porta a termine i progetti per un bombardiere strategico biplano trimotore. Le commesse militari giunte per la costruzione di mezzi come questo, a partire dall’ingresso dell’Italia in guerra nel 1915, richiesero l’ampliamento delle officine di Vizzola e la costruzione di quelle di Taliedo, presso Milano.
Al termine della Grande Guerra venne imposta la riconversione della produzione bellica per impieghi civili, in particolare, orientandola al trasporto passeggeri. Gli anni Venti segnano la ripresa dell’Azienda, grazie a nuove commesse statali. L’azienda diviene quel “Gruppo Caproni” di cui sarebbero entrati a far parte, negli anni Trenta, marchi gloriosi come la “Isotta Fraschini”, le “Officine Meccaniche Italiane Reggiane” e i “Cantieri Aeronautici Bergamaschi”, arrivando a contare diverse decine di migliaia di dipendenti. L’entrata dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, alla quale Caproni è nettamente avverso, costringe ad un importante accrescimento dell’attività a scopi bellici. Il gruppo industriale non si risolleverà più dalle macerie del conflitto.Il fondatore e protagonista di questa epopea industriale muore a Roma il 27 ottobre 1957.
(tratto da http://www.museocaproni.it/index.php/it/il-museo)