Donna e paesano

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Donna e paesano

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Inventario
F12642
Categoria:

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
s.l., s.d.
Tecnica e supporto
acquaforte incollata su cartoncino sul quale è stato collocato l’ex libris Ambrosini
Misure foglio (in mm)
205x300; 415x575 (con cartoncino)
Iscrizioni incise
Sopra le figure, in lastra, “O cara Primavera, già maturasti pomi / Li tuoi mal peri fioriti, che stravaganti nomi”; nell’angolo inferiore destro “Giovanin da Capugnano incis.”.
Marche e altre note manoscritte
presenza dell'ex libris Ambrosini sul cartoncino
Notizie storico critiche
Giovannino da Capugnano detto il “Pittoraccio”, visse a Capugnano e Bologna tra il XVI e il XVII secolo. L’opera di questo artista, che sempre si considerò umile servitore dei Carracci, riscosse nell’ambito culturale dell’epoca un grande successo. Il “Pittoraccio” ebbe modo di manifestare la sua capacità artistica sia nell’ambito della rappresentazione sacra sia profana e risulta successivamente menzionato da storici e critici dell’arte quali Malvasia, Orlandi, Ticozzi, l’abate Luigi Lanzi, Marcello Oretti e Francesco Malaguzzi Valeri, tanto per citarne alcuni. Giuseppe Maria Mitelli ne realizzò un gustoso ritratto. Nessuno di essi, però, ha mai fatto riferimento ad una sua attività incisoria, né sue opere a stampa vengono riportate nei più conosciuti repertori. Guido Zucchini nell’articolo citato nella bibliografia ne mette in dubbio l’attribuzione, ma non scioglie il mistero. L’acquaforte raffigura una donna che porta un grande vaso pieno di frutti e si volta verso un uomo barbuto che le si rivolge chiamandola Primavera.
Bibliografia
Raccolta di opere riguardanti Bologna nella Biblioteca di Raimondo Ambrosini, Bologna, Tipografia A. Garagnani Editrice, 1906;
Guido Zucchini Giovannino da Capugnano incisore?, estratto da “La Mercanzia” mensile della Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Bologna, anno X, n. 1 – Gennaio 1955