Donna su una sedia

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Donna su una sedia

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Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
penna e acquerellature su carta
Misure foglio (in mm)
487 x 247
Iscrizioni
Sul controfondo: Fancello
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Salvatore Fancello fin dall'infanzia rivelò un talento naturale per il disegno e la forma plastica. Nel 1930, durante una visita alle botteghe di Dorgali, il commissario governativo della Federazione nazionale delle comunità artigiane notò il suo talento artistico e lo spinse a partecipare al concorso bandito dal Consiglio di economia corporativa di Nuoro, doveFancelli presentò un pannello di legno scolpito che gli fece vincere una borsa di studio per l'Istituto superiore per le industrie artistiche di Monza. I suoi maestri furono G. Pagano, P. Semeghini e R. De Grada, dal 1932 ebbe come maestro il ceramista V. Ferraresso; fu anche significativo l'incontro con A. Martini e M. Marini, in quegli anni insegnanti di plastica decorativa. Oltre alla frequenza dei corsi, la sua formazione ceramica avvenne grazie alla diretta sperimentazione tecnica del forno e degli smalti. L'attività grafica del F. è ancora oggi ben documentata attraverso una serie di disegni che dimostrano con quanta facilità egli riuscisse a trasportare la sua fantasia inventiva dalla carta alle ceramiche.
Nel 1937, tramite il suo maestro G. Pagano, conobbe G. C. Argan, allora funzionario del ministero dell'Educazione nazionale, che gli suggerì di presentare una domanda allo stesso ministero per ricevere un aiuto economico per frequentare la sezione scultura all'Accademia d'arte, premio che ottenne nel marzo del 1938. Nell'ottobre 1937 partecipò a Roma alla Mostra tessile nazionale, ma due mesi più tardi fu chiamato al servizio di leva.
Nel 1938, ottenuta una licenza, lavorò ad alcuni disegni decorativi per oggetti da esporre alla Mostra internazionale di Berlino di quello stesso anno. Sempre nel 1938 collaborò col giornale umoristico milanese Il Settebello, realizzando alcuni disegni. Dal giugno del 1938 iniziò a lavorare ad Albisola Marina nel laboratorio dei ceramisti Tullio e Giuseppe Mazzotti, la cui bottega in quegli anni vantava una qualificata produzione artistica.
Nel gennaio del 1941 il F. raggiunse il suo reggimento; il 12 marzo, non ancora venticinquenne, morì a Bregu Rapit, in Albania. Gli venne conferita una medaglia d'argento al valor militare.

Nata nel 1931 la rivista L'Orto, mensile di arte e letteratura, fondata dai giovani Giorgio e Otello Vecchietti, Corrado Corazza, Nino Bertocchi e Giovanni Poggeschi, a cui si aggiungerà poco dopo il veneto Giuseppe Marchiori, mantiene un atteggiamento prudente nei confronti del regime ed eclettico nel gusto, rinunciando a etichette e programmi. Pubblicata fino al 1939, la rivista presenta opere dei migliori artisti locali, da Nino Bertocchi a Lea Colliva, da Bruno Saetti a Mario Pozzati, e accoglie contributi esterni prestigiosi: Piero Bargellini, Umberto Saba, Mario Luzi, tra gli altri.