Ercole Graziani
Ercole Graziani
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Maneli Sante
Disegnatore
Manelli Sante
Luogo e anno di edizione
Bologna, XVIII sec.
Tecnica e supporto
Acquaforte e bulino
Misure foglio (in mm)
300 x 180
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Ercole Graziani (1688-1765) detto “il giovane”, per distinguerlo da un altro Ercole Graziani (1651-1726), pure pittore, ma non suo parente. Rimasto orfano del padre in tenera età, fu alloggiato presso un parente perché apprendesse l'arte dell'oreficeria; ma avendo dimostrato propensione per il disegno e la pittura, all'età di undici anni tornò a casa della madre e stette per due anni a disegnare, di tanto in tanto aiutato da Ludovico Mattioli. Entrò poi in palazzo Fava, dove il conte Pietro Ercole, come già precedentemente il conte Alessandro, morto nel 1697 (Bonfait, 2000, p. 210), accoglieva gli artisti bolognesi che desideravano studiare e copiare i celebri affreschi dei Carracci o le opere della loro collezione. In casa Fava il G. incontrò Donato Creti incominciando il suo discepolato. Zanotti (II, p. 310) racconta di una gara di emulazione in palazzo Fava fra Domenico Maria Fratta e il Graziani (Mazza, 1994, pp. 26-28, 34). Fondamentali furono quegli anni per la formazione del giovane che seppe, attraverso il mecenatismo del conte Fava e mediante l'apprendistato cretiano, risalire alle fonti di quella tradizione pittorica bolognese, particolarmente in auge presso quel circolo culturale: oltre i Carracci soprattutto la linea che va da Guido Reni a Simone Cantarini e da questo a Flaminio Torri e a Lorenzo Pasinelli (Roli, 1994-95, pp. 21-24).
Nel marzo 1727 il G. fu ascritto all'Accademia Clementina.
Agli anni Quaranta sono state riferite alcune opere quali la Giuditta del Museo nazionale di Varsavia, o l'Incoronazione di Carlo V, Bologna, palazzo comunale, toccate da una tendenza accademizzante i cui prodromi erano già manifesti nella Morte della s. Giuliana Falconieri.
Le opere degli ultimi anni accrebbero il prestigio del Graziani presso i suoi colleghi e le nuove generazioni; e non a caso Ubaldo Gandolfi alla morte di Torelli sceglierà di condurre l'apprendistato presso Graziani (Biagi Maino, 1998, p. 331). Il 22 ott. 1727 il G. fu eletto direttore dell'Accademia Clementina, insieme con Creti e con altri pittori; e il 3 nov. 1730 ne divenne principe. Il G. fu ancora direttore negli anni 1733, 1735, 1741, 1746, 1762, 1764, e di nuovo eletto principe il 20 ott. 1751 (Farneti).
Nel marzo 1727 il G. fu ascritto all'Accademia Clementina.
Agli anni Quaranta sono state riferite alcune opere quali la Giuditta del Museo nazionale di Varsavia, o l'Incoronazione di Carlo V, Bologna, palazzo comunale, toccate da una tendenza accademizzante i cui prodromi erano già manifesti nella Morte della s. Giuliana Falconieri.
Le opere degli ultimi anni accrebbero il prestigio del Graziani presso i suoi colleghi e le nuove generazioni; e non a caso Ubaldo Gandolfi alla morte di Torelli sceglierà di condurre l'apprendistato presso Graziani (Biagi Maino, 1998, p. 331). Il 22 ott. 1727 il G. fu eletto direttore dell'Accademia Clementina, insieme con Creti e con altri pittori; e il 3 nov. 1730 ne divenne principe. Il G. fu ancora direttore negli anni 1733, 1735, 1741, 1746, 1762, 1764, e di nuovo eletto principe il 20 ott. 1751 (Farneti).