FASCIO ITALIANO DI PROPAGANDA NAZIONALE – FIRENZE - COLLABORAZIONE SOCIALE ITALIANA PER IL TRIONFO DELLA GIUSTIZIA ECONOMICA NELLA SANTITA’ DEL LAVORO DIPLOMA DI BENEMERENZA

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FASCIO ITALIANO DI PROPAGANDA NAZIONALE – FIRENZE - COLLABORAZIONE SOCIALE ITALIANA PER IL TRIONFO DELLA GIUSTIZIA ECONOMICA NELLA SANTITA’ DEL LAVORO DIPLOMA DI BENEMERENZA

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Inventario
F36418
Categoria:

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
s.l., s.d.
Tecnica e supporto
litografia
Misure foglio (in mm)
485x340
Iscrizioni incise
Il nome dell’illustratore si riconosce nell’angolo inferiore destro della vignetta centrale.
Marche e altre note manoscritte
Firma del Direttore.
Timbro “Buon Senso e Tricolore / Direzione / Firenze – S. Reparata, 41”
Notizie storico critiche
Il diploma, insieme ad altri, pervenne nella disponibilità di Alfredo Baruffi il 29.7.1938, come testimonia un suo biglietto autografo. Purtroppo, chi scrive non ha reperito che scarni accenni rispetto al Fascio Italiano di Propaganda Nazionale. In ogni caso, è noto che -fin dai suoi albori- il regime fascista considerò la propaganda come uno strumento cruciale per acquisire e mantenere il potere e per l'attuazione delle sue politiche, anche grazie all’uso dei nuovi mezzi di comunicazione di massa che permisero una rapida diffusione delle sue ideologie. L’illustratore è Benedetto (Betto) Lotti (Taggia, 1894 – Como, 1977). Fu allievo di grandi maestri quali Guglielmo Ciardi ed Ettore Tito, entrambi noti pittori. Per seguire la famiglia studiò a Venezia, a Bologna ed infine a Firenze, dove concluse il suo percorso formativo. All’Accademia di Firenze Betto Lotti si dedicò al perfezionamento del suo stile, in particolare nel carboncino, nella pittura a olio e nell’incisione. L’artista prediligeva figure femminili stilizzate che sembrano quasi visioni o fantasmi, sfondi arditi dalle tonalità cupe, profili e volti dai riflessi inquietanti, tanto da rientrare nello stile espressionista con il nome di “sensibilismo”.