Frontespizio per le memorie dei Gelati

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Frontespizio per le memorie dei Gelati

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Inventario
4646
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Carracci Agostino
Luogo e anno di edizione
Bologna 1671 (?)
Tecnica e supporto
Bulino
Misure foglio (in mm)
215 x 148
Misure battuta (in mm)
198 x 134
Misure immagine (in mm)
197 x 130
Iscrizioni incise
CRB 4646 verso Timbro della Cassa di Risparmio di Bologna con all'interno il n. 41 Ca cancellato
Notizie storico critiche
L'incisione realizzata da Lorenzo Tinti è il secondo stato di una copia del frontespizio delle Ricreationi Amorose de gli Accademici Gelati inciso da Agostino Carracci, il titolo originale è stato mutato in "Memorie". La prima edizione delle Ricreazioni Amorose de gli Accademici Gelati di Bologna fu data alle stampe nel 1590 a Bologna da Giovanni Rossi (attivo tra il 1581 - 1629), libraio, editore episcopale, attivo a Bologna dal 1559 al 1595, solo e in società con Alessandro e Giovanni Battista Benacci; diresse inoltre la società tipografica bolognese.La seconda edizione venne fatta nel 1597 a Bologna dallo stesso De Rossi, riutilizzando il rame e modificando solo il titolo "RICREATIONI AMOROSE DE GLI ACCADEMICI GELATI DI BOLOGNA" che venne cancellato e corretto con un titolo più breve: RIME DE GLI ACCADEMICI GELATI. La terza edizione risale al 1615 e venne intitolata "RIME DE I GELATI". L'Accademia dei Gelati venne istituita nel 1588 da Melchiorre Zoppio nella propria casa con i fratelli: Berlingero, Camillo e Cesare Gessi. Le "Ricreazioni Amorose" era un piccolo volumetto di poesie pubblicate dall'Accademia nel 1590 presso lo stampatore Govanni De Rossi. Esso era illustrato da un frontespizio e da nove "imprese" degli autori di ciascuna sezione. Nel 1597 fu data alle stampe una seconda edizione col titolo "Rime de gli Accademici Gelati di Bologna" con dieci imprese in più e due eliminate. L'Accademia pubblico poi nel 1615 e nel 1626 altri due volumi di poesie, per il primo dei quali riutilizzò il rame del 1597 tagliato(Bohn 173. S3) Le incisioni furono tradizionalmente ascritte tutte ad Agostino che a detta del Malvasia le realizzò gratuitamente su precisa richiesta di Melchiorre Zoppio, il fondatore dell'Accademia, per entrarvi in cambio come associato, seppure tra i componenti di secondo ordine, come si trova scritto nell'introduzione a Memorie ritratti ed imprese de' signori Accademici Gelati di Bologna raccolte nel Principato del signor conte Valerio Zani il Ritardato, in Bologna per li Manolessi, 1671: "Agostino Carracci ed Agostino Mitelli Pitori Celebri, che fiorirono tra' nostri Accademici di Secondo Ordine [...]. Rispetto alla paternità delle incisioni contenute nella prima e nella seconda edizione del volume degli Accademici Gelati già si è espressa De Grazia, sulla traccia di Mariette, seguita da Bohn cercando di porre fine a dei malintesi riguardanti la lettura del passo di Malvasia: solo le incisioni della prima edizione sono di Agostino, mentre le dieci incisioni aggiunte nella seconda "Rime de gli accademici Gelati di Bologna" spetterebbero ad un altro artista tuttora anonimo. Ritengo tuttavia che vi sia un errore in cui tutti gli studiosi sono incappati e consiste nell'avere interpretato il seguente passo del Malvasia (p. 297) "...che gran tempo andò che più intagliar non volle, se non quando non poté negare al suo tanto stimato dottor Zoppio il rame in dodici, che andò avanti alle rime de' suoi Accademici Gelati.....fatto poi replicare al Tinti in quarto" come se a detta del Malvasia 12 fossero i rami che Agostino realizzò, mentre risulta assai chiaro che egli si riferisse alla misura delle pagine della prima edizione del volume, la dove poche righe dopo infatti specifica che la copia realizzata da Tinti nel 1671 era in quarto, ossia di dimensioni maggiori. DIPINTI Olio. Collezioni comunali d'Arte. Bologna. Secondo alcuni studiosi il dipinto conservato presso le collezioni comunali spetterebbe ad Agostino, come dice Malvasia (vol I, p. 83) mentre già lo Zanotti nella nota all'edizione del Malvasia attribuiva l'invenzione a Prospero Fontana. Bohn ritiene invece che il dipinto sia una derivazione dall'incisione. Stefano Colonna (in Arte e letteraura la civiltà dell'emblema in Emilia nel Cinquecento, in La Pittura in Emilia e in Romagna . Il Cinquecento, . Fortunati (a cura di), Milano 1995, p. 127) ritiene che Prospero Fontana e il giovane Agostino la realizzassero insieme l'idea . Cristofori (2005) sottolinea che l'esecuzione sembrerebbe spettare ad una mano unica e che rispetto all'incisione vi sono delle variantinelle figure dell'Inverno e dell'Autunno dipinte in controparte e nei due mascheroni STATI I. Bulino. mm 127 x 67 (lastra). in una tavoletta in alto: RICREATIONI AMOROSE/DE GLIACCADEMICI GELATI DI BOLOGNA; nel cartiglio sotto: nec longvm tempvs; (Berlino, Bologna PN 24796, Vaticano, Vienna) II. Bulino. mm 127 x 67 (lastra). il titolo abraso è stato modificato in: RIME/DE GLI ACCADEMICI GELATI/DI BOLOGNA. Frontespizio dell'edizione del 1597 confuso da artsch con il terzo stato. (Bologna AR, Dresda, Vaticano) III. La lastra è stata tagliata e il titolo cambiato in: RIME DE I GELATI, Fontespizio del volume edito dall'Accademia nel 1615. (Bassano, Bologna PN 1945, Parigi, Roma, Vienna). COPIE 1.I.Lorenzo Tinti (1626 - 1672). Bulino. 195 x 135 (lastra). Nella tavoletta: PROSE/ DE' SIG.RI ACCADEMICI GELATI/DI BOLOGNA. Nel cartiglio: NEC LONGVM TEMPVS; in baso a sinistra: Aug. Carracia Inv. e a destra: Lauren Tintus Incisor. Frontespizio del volume di Valerio Zani: Prose de' Signori Accademici Gelati di Bologna pubblicato a Bologna nel 1671. (Firenze, Parma) 1.II.Lorenzo Tinti (1626 - 1672). Bulino. In basso affianco ad Aug. Carracia Inv. è stato aggiunto : et Accadem (New York) 1.III. Lorenzo Tinti (1626 - 1672). Bulino. Il titolo è stato abraso e corretto in: MEMORIE /DE' SIGN.RI ACCADEMICI GELATI/DI BOLOGNA.Si tratta come già notato da Roberta Cortese del frontespiziodell'opera Memorie imprese, e ritratti de' Signori Accademici Gelati di Bologna raccolte nel Principato del Signor Conte Valerio Zani il Ritardato...in Bologna per li Manolessi, con licenza de' Superiori. Secondo Cristofori De Grazia e Bohn pur citando il secondo stato della stampa di Tinti non avevano riconosciuto che era per un altra edizione con titolo differente, secondo me non è un secondo stato ma un terzo.
Soggetto o iconografia
scudo con all'interno una selva di alberi con cartiglio contenente il motto : NEC LUNGUM TEMPUS. Lo circondano quattro figure che rappresentano le quattro stagioni dell'anno, figura femminile in alto a destra tiene nella mano destra una ghirlanda, la seconda tiene. delle spighe nella mano sinistra. Sotto due figure maschili, autunno abbracciato ad un tralcio di vite e frutti di stagione e a destra inverno poggiato ad un tronco spezzato e a rami spogli.
Bibliografia
C.C. Malvasia, La Felsina Pittrice, 1678, ed. cons. 1841 , vol I, pp.83, 294. G. Gori Gandellini, Notizia istoriche degl'intagliatori. Opera di Gio. Gori Gandellini Sanese. Siena, presso Vincenzo Pazzini Carli e figli, 1771, I vol., p.241 Heinecken, Dictionnaire des artistes, dont nous avons des estampes, avec une notice détaillèes de leurs aovrages gravé. Tome troisieme contenent les lettres Bla-Caz., A. Leipzig, chez Jean Gottlob Immanuel Breitkopf., 1789, p.. 641, n. 16-20 M. Benard, Cabinet de M. Paignon Dijonval. Etat détaillé et raisonnée des dessin et d'etampes dont il est composè, le tout gouverné pr peintres classès par ecoles. et rangès à leurs dates, ....rèdiés par m. Bénard, Peintre et graveurs..Paris, 1810, 2 Pt., p. 32, n. 1020. Cicognara, Catalogo ragionato dei libri d'arte e d'antichità posseduti dal conte Cicognara, Pisa 1821, 2 vol. , p. 313. A. Bartsch, Le Peintre Graveur, Vienne 1818, XVIII vol., p.143, n. 231 A. Bolognini Amorini, Vite dei pittori bolognesi. parte quarta, 1843, pt. IV, p. 59. G. Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime di scrittori italiani o come che sa aventi relazione all'Italia, Tomo I (A-G), 1848, p. 5 Ch. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, contenant ..., Tom. I, 1854, p. 310, n. 2; Tom. II, 1856, p. 523, n.3, p.603, n. 163 - 180. L. Frati, Opere della bibliografia bolognese che si conservano nella Biblioteca Municipale di Bologna clasificate e descritte, Bologna 1888-1889, I, p. 790, n. 6471. M. Praz, Studies in the Seventeenth Century imagery: volume one, Londra 1939, pp. 68, 182 E. Bodmer, "Die Entwicklung der Stechkunst des Agostino Carracci II" , Die Graphischen Kunste, 5, 1940, p. 60-61 M. Praz, Studies in the Seventeenth Century imagery:volume two. A bibliography of emblem books, Londra 1947, p. 3 M. Calvesi, V. Casale, Le incisioni dei Carracci, Roma,1965, p. 40, n. 132 The Illustrated Bartsch, Italian Master of the sixteenth century. Edited by Diane De Grazia Bohlin, New York 1980, p. 271, n. 231 - I (143) D. De Grazia, le stampe dei Carracci con i disegni , le incisioni, le copie e i dipinti connessi. catalogo Critico. edizione italiana riveduta e aumentata tradotta e curata da Antonio Boschetto, Bologna 1984 (National Gallery of art; Washington; Pinacoteca Nazionale, Bologna, p. 163 - 168, n. 165 (192) copia 1(?). The Illustrated Bartsch, Italian Master of the sixteenth century, Agostino Carracci. By Babette Bohn, New York, 1995, 39 (1 Comm.), p.258 - 264, n. 3901.173 S1. Z. Davoli, La raccolta di Stampe "Angelo Davoli". Catalogo generale con la collaborazione di Chiara Panizzi, Volume secondo (Bip - Car). Reggio Emilia 1996, Vol. II, p.306, n.7313. R. Cristofori, Agostino Annibale e Ludovico Carracci, Le stampe della Biblioteca palatina di Parma, Bologna 2005, p. 221230, cat. 126 c.e.
Note
non chiaramente leggibile