Gianbologna

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Gianbologna

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Inventario
F31334
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
anonimo di scuola fiorentina
Disegnatore
Muzzi A.
Luogo e anno di edizione
Firenze XVIII sec.
Tecnica e supporto
Acquaforte e bulino
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Jehan Boulogne detto il Giambologna nacque a Douai nel 1529, morì a Firenze il 13 agosto 1608. Il padre voleva farne un notaio, ma il giovine nel 1540 si recò ad Anversa a imparare la scultura da Iacopo Dubroucq. Cinque anni dopo si unì a due pittori suoi compatrioti, Francesco e Cornelio Floris, per recarsi a Roma. Qui si diede in un primo momento allo studio delle sculture antiche per poi accostarsi a Michelangelo. Vero o falso l'aneddoto raccontato dal Baldinucci sui rapporti fra G. e Michelangelo, è certo che il consiglio di questo fu prezioso al giovane scultore, il quale riusci a temperare l'indole sua con una più libera ricerca degli effetti; onde egli poté raggiungere fra tutti i seguaci di Michelangelo un posto a parte. nel 1562 è a Firenze dove dimostra tutta la sua valenza tecnica , e viene preso al proprio servizio da Francesco de' Medici che aveva ammirato e acquistato da lui una Venere e che gli commise il gruppo, oggi perduto, di Sansone che atterra il Filisteo. Nel 1563, decisa da Pio III l'erezione sulla Piazza Maggiore di Bologna di una fontana, il pittore siciliano Tomaso Laureti che aveva preparato il disegno additò il Gimabologna come colui che avrebbe potuto svilupparlo: la fontana è considerata uno dei capolavori di Giambologna per lo slancio e la grandiosità impressi alla figura di Nettuno. La fama che gli procurò quest'opera, compiuta nel 1567, invogliò Caterina de' Medici ad affidargli l'esecuzione della statua di Enrico III, ma Francesco I, perché il G. non si allontanasse dalla città, gli commise subito il gruppo di Firenze che sottomette Siena, gruppo il cui titolo fu poi mutato in quello che serba tuttora, al Museo Nazionale, della Virtù che abbatte il Vizio. Nel 1579 G. si recò a Roma per trattare l'acquisto di statue antiche da destinarsi ai giardini di Pratolino e di Boboli; appena tornato a Firenze (1581) eseguì il gruppo delle tre età. Una delle sculture più singolari di quel periodo e dello scultore. Ammirevole lo studio con cui son disposte le figure, le quali si offrono allo sguardo da qualunque parte si osservino, gradevoli e naturali; morbido e flessuoso il corpo della fanciulla fortemente sollevato dal giovane per sottrarla al padre, che sembra impotente a difendere la figlia; solida e sicura la modellazione. La sua tecnica corretta, il gusto della decorazione, lo slancio e l'eleganza dei movimenti, la raffinatezza delle forme, anche se un po' superficiali, fanno del G. uno dei migliori scultori del suo tempo.


Soggetto o iconografia
Giambologna con di fronte il modeletto scultoreo di Firenze trionfante su Pisa (Virtù che abbatte il Vizio)