Giocatori d'azzardo
Giocatori d'azzardo
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Firma
Firmato
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
41,7x84
Iscrizioni
a destra in basso "G. Folli".
Notizie storico critiche
Il dipinto già riconosciuto a Luigi Folli da Varignana, è stato recentemente ricollegato da Isabella Stancari alla figura di Luigi Folli (Massa Lombarda, 1830 - Bologna, 1891). Pittore di figura entra in Accademia a Bologna nel 1853, già ventitreenne, il che suggerisce un periodo di formazione precedente a Ravenna o in Romagna. Nel 1855 e nel 1856 riceve rispettivamente un diploma e un secondo premio per elementi di Figura (una Testa di Apollo, disegno dall'antico). Nel 1858 presenta un paesaggio all'esposizione della Protettrice, non del tutto riuscito a parere di Bellentani: " [...] un'Alzata di Sole, tentata da Luigi Folli, che nella totale deficienza d'arte mostra genio meritevole di coltura [sic]". Un altro suo paesaggio è esposto a Ravenna nel 1861: Luogo campestre con piante di alto fusto. Nel 1862 non ha grande fortuna al concorso accademico di invenzione in Pittura figurativa (soggetto: Il ritorno di Ulisse) dove, pur essendo sia lui che l’altro concorrente, giudicati "non meritevoli" dalla commissione, l'avversario ottiene comunque una menzione, al contrario di Folli. Folli ha più successo con la pittura di genere e alle mostre della Protettrice bolognese presenta nel 1862 un Cortile interno e una Miscellanea; l'anno successivo La partenza del coscritto; nel 1865 si presenta con due opere, un soggetto dall'Ariosto: Olimpia abbandonata (in vendita per lire 800) e Interno di un giardino (in vendita per lire 250). Della prima metà degli anni Sessanta dovrebbero essere anche i due quadretti Un bacio e un Passo difficile. Nel 1866 si ripresenta con Una passeggiata nelle colline bolognesi, messa in vendita a lire 350. Nel 1870 presenta alla Protettrice I giocatori (1000 lire), da identificare con il dipinto ora nelle Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna (inv. M169). Alla Seconda Esposizione delle Accademie dell'Emilia del 1867 partecipa con ben cinque quadri: Il tempo presente, La lettura del giornale illustrato, L'abbandono, Un pegno d'amore (paesaggio), L'interno di un giardino. Nel 1888 a Bologna, vengono esposti di lui tre oli: Divertimento infantile, La lettura e Un piccolo scherzo. Folli, comunque, partecipa anche alle mostre nazionali; è a Milano nel 1872, con due soggetti tratti da Gli ultimi giorni di Pompei di Bulwer-Lytton (Nidia e Glauco, e Morte di Nidia), nel 1874 (Olimpio e Corista), nel 1878 (Il figlio della vedova) e nel 1884 (Massaja in atto di preparare il pranzo per la famiglia e La mamma suonatrice). Partecipa con una certa costanza alle mostre della Promotrice fiorentina nel 1879: La pappa, Gli avanzi della polenta, L'altalena, Il lavoro a crochet, I raccoglitori di carta, nel 1880: Il sarto di campagna, L'antiquario, Fiori; nel 1882 e 1883: Il lavoro in famiglia. Molti i soggetti legati alla vita quotidiana e domestica (La Sfoglia, 1872, collezione privata), tra i quali Il primo nutrimento, si armonizza perfettamente. In più c'è qualche bizzarria comunque legata a quel sottogenere che fu la pittura di frati e monache (Frate Bertoldo Schwartz, francescano, inventore della polvere, Firenze, 1880). Folli è un pittore prolifico e molte cose sue, sia oli che acquerelli, si trovano abbastanza sovente sul mercato. Da un Ruderi (mercato antiquario: Farsetti, 30 ottobre 2010, n. 736) si può ipotizzare un suo viaggio a Roma. Al Municipio di Massa Lombarda è conservata una sua Natura morta. Vagabondo, alle esposizioni risulta attivo a Bologna, ma ogni volta a indirizzi diversi: ora è in via Remorsella, ora a Mura Zamboni, ora in via San Petronio Vecchio. Muore il 29 gennaio 1891.
Testo tratto da Isabella Stancari in: https://www.storiaememoriadibologna.it/folli-luigi-520353-persona
Testo tratto da Isabella Stancari in: https://www.storiaememoriadibologna.it/folli-luigi-520353-persona
Soggetto o iconografia
Giocatori sulle vecchie mura di Bologna nei pressi della chiesa di Santa Maria del Piombo. La casa sulla destra è ora quella Carducci. Sul terrapieno è ora il monumento al poeta. Sullo sfondo il panorama della città con l'osservatorio astronomico.
Bibliografia
F. Varignana, Le collezioni d'arte della Cassa di Risparmio in Bologna - I DIPINTI, Bologna, 1972, p. 437;