Giovanni Alessandro Brambilla
Giovanni Alessandro Brambilla
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Capacci Antonio pinx.
Disegnatore
Ferri Angelo (notizie 1760 - 1811)
Luogo e anno di edizione
Bologna, XVIII sec.
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
367 x 250
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Giovanni Alessandro Brambilla (San Zenone al Po, 15 aprile 1728 – Padova, 30 luglio 1800). Fu medico dell'imperatore Giuseppe II, nonché innovatore della didattica chirurgica presso la Josephs Akademie.
Iniziò la sua attività professionale come medico presso l'ospedale San Matteo, sotto la guida di Geronimo Grazioli e di Baldassarre Beretta Della Torre, entrambi professori dell’Università.Nel 1752 si arruolò nell'Imperial Reggimento di fanteria di Hagenbach e cinque anni dopo superò, all'Università di Vienna, l’esame per la promozione a chirurgo maggiore.In quello stesso anno iniziava la guerra dei sette anni, che permise a Brambilla di dimostrare le proprie capacità; in particolare si mise in luce per l’esito felice di due operazioni, l’una condotta su una nobildonna viennese, l’altra sul comandante del suo reggimento.
La sua notorietà crebbe a un livello tale che nel 1763 divenne, sempre a Vienna, medico della Guardia nobile del corpo delle loro maestà imperiali: Maria Teresa d'Austria e Francesco I. L'anno seguente fu nominato chirurgo personale di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena, quando egli era ancora erede al trono d'Austria. Nel 1764 divenne medico personale dell'arciduca Pietro Leopoldo, dal quale si separò a causa della nomina dello stesso a granduca di Toscana; Brambilla, infatti, rimase a Vienna per volontà del nuovo imperatore Giuseppe II. Salito al trono, il nuovo sovrano compì una serie di viaggi per prendere coscienza delle condizioni dei servizi sanitari dei paesi appartenenti alla monarchia asburgica; il Brambilla lo accompagnò in veste di chirurgo della persona e questa fu un'occasione in cui l'imperatore poté apprezzarne la competenza.
La morte dell'imperatore (1790) comportò il declino della figura di Brambilla: inviso a numerosi membri della corte, egli chiese al nuovo imperatore di essere rimosso dagli incarichi avuti. Si ritirò dapprima nel feudo di Carpiano e successivamente a Pavia. Cercò di ritornare a Vienna dopo la battaglia di Marengo, ma durante il viaggio fu colto da una peritonite e morì a Padova il 30 luglio del 1800.
Iniziò la sua attività professionale come medico presso l'ospedale San Matteo, sotto la guida di Geronimo Grazioli e di Baldassarre Beretta Della Torre, entrambi professori dell’Università.Nel 1752 si arruolò nell'Imperial Reggimento di fanteria di Hagenbach e cinque anni dopo superò, all'Università di Vienna, l’esame per la promozione a chirurgo maggiore.In quello stesso anno iniziava la guerra dei sette anni, che permise a Brambilla di dimostrare le proprie capacità; in particolare si mise in luce per l’esito felice di due operazioni, l’una condotta su una nobildonna viennese, l’altra sul comandante del suo reggimento.
La sua notorietà crebbe a un livello tale che nel 1763 divenne, sempre a Vienna, medico della Guardia nobile del corpo delle loro maestà imperiali: Maria Teresa d'Austria e Francesco I. L'anno seguente fu nominato chirurgo personale di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena, quando egli era ancora erede al trono d'Austria. Nel 1764 divenne medico personale dell'arciduca Pietro Leopoldo, dal quale si separò a causa della nomina dello stesso a granduca di Toscana; Brambilla, infatti, rimase a Vienna per volontà del nuovo imperatore Giuseppe II. Salito al trono, il nuovo sovrano compì una serie di viaggi per prendere coscienza delle condizioni dei servizi sanitari dei paesi appartenenti alla monarchia asburgica; il Brambilla lo accompagnò in veste di chirurgo della persona e questa fu un'occasione in cui l'imperatore poté apprezzarne la competenza.
La morte dell'imperatore (1790) comportò il declino della figura di Brambilla: inviso a numerosi membri della corte, egli chiese al nuovo imperatore di essere rimosso dagli incarichi avuti. Si ritirò dapprima nel feudo di Carpiano e successivamente a Pavia. Cercò di ritornare a Vienna dopo la battaglia di Marengo, ma durante il viaggio fu colto da una peritonite e morì a Padova il 30 luglio del 1800.