Giovanni Brandoli detto in Bologna Zannin dagl’istorj

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Giovanni Brandoli detto in Bologna Zannin dagl’istorj

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Inventario
F36663
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
incisione su rame
Misure foglio (in mm)
208x140
Misure battuta (in mm)
160x125
Iscrizioni incise
sotto al ritratto quanto riportato nel titolo
Notizie storico critiche
sul verso della stampa vi sono alcune annotazioni, che permettono di risalire alla sua provenienza. Nel febbraio 1955 Ugo Barberi (libraio antiquario bolognese e figlio dello scultore Enrico) scriveva: “Per la raccolta della Cassa di Risparmio in Bologna modesto omaggio” e poi aggiungeva “Ritengo trattarsi di Giovannino da Capugnano”. Sotto questa ultima annotazione Guido Zucchini (Bologna, 1882–1957, ingegnere e storico dell’arte, figlio di Cesare, già direttore della Cassa di Risparmio di Bologna) precisava: “No. Zannin dagl’istorj è autore di lunari del 1808 e 1811 (posseduti dalla Cassa (ex Biblioteca Ambrosini)”. In effetti, Zucchini aveva ragione. Come conferma un articolo di Nestore Morini su “Bologna d’oggi”, anno II n. 2, marzo-maggio 1928, pp. 20-21, Giovanni Brandoli era un celebre cantastorie bolognese cui il popolino aveva affibbiato il soprannome di Zannin dagl’istorj. Costui era stato anche autore di un noto calendario e grazie alle sue canzoni, ai suoi discorsi e alle sue pasquinate radunava un folto pubblico solitamente ai piedi della Fontana del Nettuno. Per dare maggior risalto alle sue esibizioni e per suscitare maggiore curiosità negli astanti, modificava la voce e usava accompagnare le sue esibizioni con salti e capriole. In genere si presentava avvolto in un ampio mantello e indossava un cappello a punte. A tracolla portava una cesta piena di foglietti a stampa e libercoli scritti da lui che poi vendeva a chi glieli chiedeva.