Gruppo di dei
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M6599
Categoria:
Donazione:
Notizie storico artistiche
Datazione
Inventore
Parmigianino Mazzola Francesco (Parma, 1503 - Casalmaggiore, 1540)
Disegnatore
Rosaspina Francesco (Montescudo, 1762 – Bologna, 1841)
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1788
Editore
Tecnica e supporto
Acquatinta
Misure foglio (in mm)
324x242
Iscrizioni incise
M. inv: R. inc.
Dal Gabinetto del Sig. Gio Ant Armano
Dal Gabinetto del Sig. Gio Ant Armano
Marche e altre note manoscritte
Edgardo Grazia riporta:
Rosaspina Francesco, incisore di Montescudo (Rimini 1762 - Bologna 1841)
"Vulcano conduce un gruppo di divinità da Venere, ecc." di F. Mazzola
detto il Parmigianino"
Rosaspina Francesco, incisore di Montescudo (Rimini 1762 - Bologna 1841)
"Vulcano conduce un gruppo di divinità da Venere, ecc." di F. Mazzola
detto il Parmigianino"
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
L'esemplare faceva in origine parte di una serie di 25 incisioni da disegni di Parmigianino pubblicate nel 1788 da Cesare Massimiliano Gini.
Le stampe furono eseguite da Francesco Rosaspina (1762-1841), tranne la tavola 4, incisa dal promotore del volume, l'intenditore bolognese Conte Cesare Massimiliano Gini, e la tav. 21, probabilmente incisa da Giovanni Battista Frulli (att. 1788-1837).
Come due precedenti opere di Gini, entrambe uscite nel 1787, l'opera fu pubblicata sotto lo pseudonimo di Lodovico Inig ('Inig' è un anagramma di Gini; 'Lodovico' forse un membro della famiglia). Tre dei venticinque disegni presentati erano nella collezione di Gini; il resto era in possesso di amici, collezionisti locali e colleghi dell'Accademia di Belle Arti di Bologna (Accademia Clementina).
Su quest'opera vedi: https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_1919-0415-636
Le stampe furono eseguite da Francesco Rosaspina (1762-1841), tranne la tavola 4, incisa dal promotore del volume, l'intenditore bolognese Conte Cesare Massimiliano Gini, e la tav. 21, probabilmente incisa da Giovanni Battista Frulli (att. 1788-1837).
Come due precedenti opere di Gini, entrambe uscite nel 1787, l'opera fu pubblicata sotto lo pseudonimo di Lodovico Inig ('Inig' è un anagramma di Gini; 'Lodovico' forse un membro della famiglia). Tre dei venticinque disegni presentati erano nella collezione di Gini; il resto era in possesso di amici, collezionisti locali e colleghi dell'Accademia di Belle Arti di Bologna (Accademia Clementina).
Su quest'opera vedi: https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_1919-0415-636