Guido Reni

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Guido Reni

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Notizie storico artistiche

Disegnatore
Reni Guido
Luogo e anno di edizione
Bologna (?) 1642
Tecnica e supporto
Bulino
Misure foglio (in mm)
200 x 144
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
La sigla in basso a destra: BC fa ipotizzare che questa incisione sia stata realizzata da Giovanni Battista Coriolano. Considerato figlio di Cristoforo e fratello di Bartolomeo, entrambi incisori. Ma non si hanno notizie esatte sulla sua nascita, che sarebbe avvenuta intorno al 1579, se ci si attiene all'atto di morte del 1649, ove è detto "etatis annorum circiter settaginta". La produzione a bulino e ad acquaforte, comprende alcuni soggetti religiosi d'ispirazione carraccesca, fra i quali sono da menzionare il Cristo coronato di spine (B. XIX. 1), acquaforte incisa secondo un'invenzione di Ludovico, e la S. Vergine del Rosario (B. XIX. 2), tratta, pare, da un disegno di Agostino. Su disegni del Guercino, invece, relativi alla Leggenda di s. Lorenzo, il C.incise a bulino una serie di sei stampe da servire per il frontespizio e i cinque canti di un poemetto sulla vita del santo (B. XIX.5-10: i rami sono conservati nella Calcografia nazionale di Roma). È ricordata, fra altri dal Gori Gandellini (1808), un'immagine a bulino, non citata dal Bartsch, della Beata Vergine dipinta da s. Luca, da disegno di Guido Reni. Il C. si avvalse spesso anche di disegni propri. Del Coriolano furono particolarmente apprezzati i ritratti, che egli incise per lo più a bulino e su proprio disegno, dietro commissione di alti dignitari e di uomini di cultura. Il Bartsch menziona quelli del piacentino Vincenzo Sgualdi, abate di Montecassino (B. XIX.67), del cardinale Giovan Battista Zeccadori (B. XIX.68), del patrizio Giovanni Cottunio (B. XIX-71), dei papi Gregorio XV (1621; B. XIX.70) e Urbano VIII (1639; B. XIX.69), oltre a quello del Liceto già ricordato. Ma se ne conoscono ancora altri, quali quelli del matematico patavino Giovanni Antonio Magini (1617: Gaeta Bertelà, 1973, n. 418), del giurista Giacomo Gallo (Nagler, 1858-79, n. 492, 7), di un Personaggio di casa Pepoli (Gaeta Bertelà, n. 413), di Egidio Albornoz (Gaeta Bertelà, n. 414), Notevole successo riscossero altresì i suoi rami per tesi, che gli furono commissionati nell'ordine del centinaio.Il ritratto di Reni deriva in controparte dal famoso autoritratto conservato agli Uffizi realizzato ad olio su tela intorno al 1632. L'identificazione dell'effigiato, portata avanti dalla tradizione, fu confermata nel 1954 in occasione della famosa mostra bolognese allestita nello stesso anno. L'opera in esame fu messa a confronto con autoritratti certi del Maestro, e vi furono trovate indubitabili analogie. La cronologia, che gira intorno al 1632 (ipotizzata dal Kurz nel "JKS" del 1937), viene accolta con favore dagli studiosi del Novecento (Catalogo .... 1954).