I riti nuziali degli antichi romani
I riti nuziali degli antichi romani
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Bigari Vittorio
Disegnatore
Bigari Vittorio
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1762
Editore
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
284 x 190
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Incisione tratta dal volume di Floriano Malvezzi, i riti nuziali degli antichi romani. Per le nozze di sua eccellenza Donna Lucrezia Savorgnan, edito da Lelio della Volpe nel 1762. Essa costituiva l'antiporta del volume, realizzata da Vittorio Maria Bigari con sullo sfondo la città di Bologna. Floriano Malvezzi, come tutti i componenti delle Accademie del tempo, si firma con uno pseudonimo quello di Diomede Egeriaco.
L'antiporta era seguita da altre incisioni : il ritratto a piena pagina degli sposi disegnato da Flaminio Minozzi e inciso da Giacomo Leonardi, due iniziali figurate, 10 grandi testate e 11 finalini.
Appartenente al ramo Malvezzi detto 'Della Selva', Floriano Malvezzi nacque nel 1723. Nel 1748 ricevette la tonsura e i quattro ordini minori in Roma per mano di papa Benedetto XIV. Nel 1772, il cardinale Vincenzo Malvezzi, arcivescovo di Bologna, lo deputò alla soprintendenza del monastero dei SS. Naborre e Felice. Studioso di storia naturale e di arte antiquaria, fu molto stimato per la sua erudizione e fu spesso consultato in materia di gallerie e musei. Morì a Bologna nel 1801. Fece parte dell'Accademia dei Gelati.
L'antiporta era seguita da altre incisioni : il ritratto a piena pagina degli sposi disegnato da Flaminio Minozzi e inciso da Giacomo Leonardi, due iniziali figurate, 10 grandi testate e 11 finalini.
Appartenente al ramo Malvezzi detto 'Della Selva', Floriano Malvezzi nacque nel 1723. Nel 1748 ricevette la tonsura e i quattro ordini minori in Roma per mano di papa Benedetto XIV. Nel 1772, il cardinale Vincenzo Malvezzi, arcivescovo di Bologna, lo deputò alla soprintendenza del monastero dei SS. Naborre e Felice. Studioso di storia naturale e di arte antiquaria, fu molto stimato per la sua erudizione e fu spesso consultato in materia di gallerie e musei. Morì a Bologna nel 1801. Fece parte dell'Accademia dei Gelati.