I Santi Paolo eremita e Antonio abate

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I Santi Paolo eremita e Antonio abate

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Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
207x150
Notizie storico critiche
La tela, allora in collezione privata bolognese, è stata resa nota per la prima volta da Donatella Biagi Miano che la collegò a un piccolo dipinto eseguito su rame. Fu poi riconosciuta da Benati e messa in relazione con la tela di cui parlano le fonti antiche (Giuseppe Guidalotti Franchini 1716, Giovan Pietro Zanotti 1739, Marcello Oretti 1750 - 1780 circa).
Di recente è stata segnalata la presenza di un esemplare analogo conservato presso il Musée Fesch di Ajaccio dal 1839, dove era impropriamente attribuito al pittore di nature morte Gian Domenico Valentino.
Soggetto o iconografia
Il dipinto illustra il celebre episodio della vita di San Paolo di Tebe narrata da Sofronio Eusebio Girolamo in: "Vita Sancti Pauli primi eremitae". Qui si racconta di come Paolo, giovane egizio di ricca famiglia convertitosi al cristianesimo, fu costretto a lasciare la città in quanto denunciato dai familiari desiderosi di entrare in possesso del suo patrimonio, durante la persecuzione degli imperatori Decio e Valeriano. Trovò allora rifugio in una grotta tra le montagne del deserto nelle cui vicinanze si trovava una sorgente d'acqua e un albero di palma. Dalla palma traeva le foglie che intrecciava per fare il suo abito e i datteri con cui si nutrì fino all'età di 43 anni, quando un corvo cominciò a portargli ogni giorno un pezzo di pane. All'avvicinarsi della sua morte ricevette la visita di Sant'Antonio abate, altro grande eremita, al quale Paolo espresse il desiderio di essere sepolto avvolto nel mantello che Antonio aveva ricevuto in dono dal vescovo Atanasio. La sua richiesta fu accolta e Antonio lo fece seppellire avvolto in questo mantello, in una fossa scavata da due leoni. Per questo l'iconografia tradizionale lo rappresenta spesso vestito con un abito di foglie di palme e circondato da un corvo e due leoni.
Bibliografia
Fonti settecentesche: G. Guidalotti Franchini, Vita di Domenico Maria Viani pittor bolognese scritta da Gioseffo Guidalotti Franchini, 1716; G.P. Zanotti, Soria dell'Accademia Clementina di Bologna, vol I, 1739; L.Crespi, Felsina Pittrice, vol. III,1769; A. Mazza in Antico e Moderno, Bologna 2014, pp. 104-107; M. Bonora, In onore di Domenico Maria Viani: compendio e nuovi ritrovamenti, in Auxilium a Domino 2022-2023, Pubblicazione del Collegio Alberoni, n. 5, Piacenza dicembre 2023, pp.311-353
Mostre
Antico e Moderno (Bologna, 2014); Reni, Guercino, Cantarini, Pasinelli. Il Seicento bolognese nelle collezioni della Fondazione Carisbo, (Bologna 2019)
Note
Bene sottoposto a Vincolo