I Santi Vitale e Agricola
I Santi Vitale e Agricola
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Inventore
Anonimo (XVIII sec.)
Disegnatore
Anonimo (XVIII sec.)
Luogo e anno di edizione
Bologna, XVIII sec.
Editore
Tecnica e supporto
Bulino
Misure foglio (in mm)
198 x 136
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Vitale era schiavo di Agricola e fu condannato al supplizio insieme al suo padrone. I persecutori, per indurlo a rinnegare la sua fede ristiana, «sperimentarono in lui - afferma Sant'Ambrogio - ogni genere di tormento, così che nel suo corpo non vi era più parte alcuna senza ferite». Spirò invocando il nome di Gesù. Col supplizio di Vitale i carnefici cercarono di impaurire Agricola e indurlo ad abiurare il cristianesimo, ma vista l'inutilità di questo ed altri tentativi, lo crocifissero. Da nessuna fonte antica ci è stata tramandata l'epoca del loro martirio. Tuttavia alcuni studiosi ritengono probabile che Vitale ed Agricola siano state vittime della persecuzione dell'imperatore Diocleziano (284-305).
Nel 393 i corpi di Vitale ed Agricola furono traslati da Bologna a Milano. I loro feretri furono esposti alla presenza del vescovo di Bologna Eustazio, del popolo e di Ambrogio, il quale nel raccontare il fatto scrisse: "cogliemmo i chiodi del martirio e tanti furono, che convenne dire che più fossero le ferite che le membra e ne raccogliemmo pure il sangue trionfale e il legno della croce". A Bologna, ove Vitale aveva subito il martirio, la sua morte, con quella di Agricola, è celebrata il 4 novembre, come risulta dal calendario liturgico locale, risalente al IX secolo.
Nel 393 i corpi di Vitale ed Agricola furono traslati da Bologna a Milano. I loro feretri furono esposti alla presenza del vescovo di Bologna Eustazio, del popolo e di Ambrogio, il quale nel raccontare il fatto scrisse: "cogliemmo i chiodi del martirio e tanti furono, che convenne dire che più fossero le ferite che le membra e ne raccogliemmo pure il sangue trionfale e il legno della croce". A Bologna, ove Vitale aveva subito il martirio, la sua morte, con quella di Agricola, è celebrata il 4 novembre, come risulta dal calendario liturgico locale, risalente al IX secolo.