Il consiglio provinciale di Bologna - al Professor Francesco Roncati

646786e4b256d90007da484b

Il consiglio provinciale di Bologna - al Professor Francesco Roncati

 Genera il pdf

Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
Firmato
Tecnica e supporto
tracce di matita, penna e inchiostro nero su carta da lucido
Misure foglio (in mm)
450x362
Iscrizioni
Il consiglio provinciale di Bologna, nella seduta del giorno 14 ottobre 1905, approvò unanime il seguente ordine del giorno proposto dalla...
Il consiglio conceduto al prof Francesco Roncati il riposo da lui dimandato dall'ufficio di direttore del manicomio che egli ha tenuto per 37 anni....
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Francesco Roncati, il fondatore del manicomio bolognese, nacque a Spilamberto, vicino a Modena, il 9 giugno 1832. Conseguita nel 1854 la laurea in medicina presso l’Università di Modena, iniziò a lavorare come assistente nell’ospedale della stessa città. L’impegno sul campo durante l’epidemia di colera scoppiata nel 1855 gli valse la stima e gli elogi del duca Francesco V, che lo premiò con una borsa di studio quadriennale. Desideroso di apprendere le lezioni dei più importanti clinici e fisiologi dell’epoca (tra cui Rudolf Virchow, Emil du Bois-Reymond e Friedrich Theodor von Frerichs), si recò dunque a Vienna, Praga, Dresda e Berlino.
Rientrato in Italia a cavallo dell’unificazione, approdò a Bologna, dove divenne collaboratore di Luigi Concato, titolare della cattedra di clinica medica dell’ateneo cittadino, nonché redattore dell’Ebdomadario clinico di Bologna. Nel 1864 assunse la direzione delle sale dementi dell’ospedale S. Orsola: si trattava del primo ‘reparto psichiatrico’ sorto a Bologna nel lontano 1710 all’interno dell’ospedale generale.
Proveniente dall’università, entrò così a far parte della cosiddetta «seconda generazione di psichiatri» (Minuz, in Sanità, 1985, p. 113), quel gruppo di medici che, digiuni di formazione propriamente psichiatrica (pressoché inesistente, all’epoca, negli atenei italiani), nella metà degli anni Sessanta dell’Ottocento si trovarono comunque a dirigere i manicomi cittadini, utilizzando prevalentemente gli strumenti della clinica medica e dell’igiene.
Roncati affiancò all’attività di medico psichiatra e direttore del manicomio anche la docenza universitaria presso l’ateneo bolognese, dove fin dal 1867 tenne la cattedra di igiene e medicina legale, che comprendeva l’insegnamento di clinica delle alienazioni mentali. Quando, nel 1888, tale insegnamento venne scorporato assumendo la denominazione di psichiatria e clinica psichiatrica, Roncati si vide affidata anche la cattedra di psichiatria, che conservò fino al 1905. Fu inoltre preside della facoltà di medicina (1894-96 e 1899-1902), nonché prorettore nell’anno accademico 1895-96.
Che Roncati abbia rappresentato la psichiatria a Bologna per tutta la seconda metà dell’Ottocento costituisce di fatto un’anomalia nel panorama nazionale: nella maggior parte dei manicomi italiani, infatti, i direttori si avvicendavano più frequentemente, favorendo la circolazione di nuove idee e orientamenti diversi. La «lunga egemonia» di Roncati, invece, fece sì che, nel suo sviluppo, la psichiatria a Bologna fosse soprattutto attenta al concreto funzionamento del manicomio e poco ricettiva ai grandi dibattiti che avvenivano a livello nazionale (Tagliavini, in Sanità, 1985, p. 87). Va detto infatti che egli si limitò a presenziare all’atto di fondazione della Società di freniatria (avvenuto nel 1874), ma non partecipò ai convegni successivi. Fu protagonista attivo sulla scena, citato anche da colleghi più famosi (quali Andrea Verga e Cesare Lombroso), quando, a cavallo dell’unificazione, si trattò di costruire i ‘nuovi’ manicomi e di incanalare la nascente psichiatria italiana nel solco della tradizione medica; rimase invece ai margini nei decenni successivi, quando gli psichiatri italiani dibatterono per connotare più specificamente la loro disciplina. Si può dunque affermare che Roncati incarnò fino alla fine la figura del «medico con una solida cultura da igienista» (Giacanelli - Bellagamba Toschi - Nicoli, in Sanità, 1985, p. 42), sempre attento all’organizzazione e al buon andamento del manicomio.
Non soltanto uomo di scienza e di istituzione, Roncati incarnò anche la figura del benefattore filantropo, sempre attento ai bisogni dei più poveri e sfortunati (fu presidente della Società di patronato ai bisognosi convalescenti o guariti di pazzie, istituita a Bologna fin dal 1870). Per questo riuscì a guadagnarsi un posto d’eccezione nel cuore della città, dei bolognesi tutti, tanto che leggenda vuole che al suo funerale una donna esclamasse in dialetto «L’è môrt al Dío ed puvrétt» (è morto il Dio dei poveretti).
Morì a Bologna il 14 settembre 1906, all’età di 74 anni.
Notizie tratte da: https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-roncati_%28Dizionario-Biografico%29/

Alberto Pasquinelli fu uno dei più noti artisti appartenenti alla famosa gilda rubbianesca. Nato a Bologna nel 1872, si forma al Collegio Artistico Venturoli dove entra nel 1885, appena dodicenne, e ha come insegnante Alfredo Tartarini. E' tra i collaboratori di Rubbiani ai restauri dell'antica basilica di San Francesco, dove nel 1899 disegna la vetrata della cappella Santi. Nel 1898 alcuni suoi disegni di arredi sacri per la chiesa bolognese, sono esposti alla prima Esposizione di Arte Sacra a Torino. Nello stesso anno collabora all'attività del gruppo dell'Aemilia Ars. Nel 1902 il gruppo viene premiato all'Esposizione Internazionale di Torino, per la cui occasione
Pasquinelli realizza dei disegni per merletti nei quali "…secondo la prudente consuetudine di questo gruppo di artisti emiliani, si cerca con sagace ingegnosità, di mettere d’accordo il nuovo con il vecchio applicando per così dire, ritmi antichi a motivi decorativi non ancora usati…Vittorio Pica". Annoverato tra i soci d'onore dell'Accademia di Belle arti di Bologna, pare che l'artista abbia trascorso gli ultimi anni di vita a Trapani.
(notizie tratte da https://www.storiaememoriadibologna.it/pasquinelli-alberto-497675-persona)
Soggetto o iconografia
Studio per pergamena