Il cortile pensile nel palazzo del Podestà

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Il cortile pensile nel palazzo del Podestà

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Inventario
M149
Categoria:

Notizie storico artistiche

Firma
Firmato
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
78x62,5
Iscrizioni
E' firmato in basso a sinistra, "Marini Annibale Face"
Notizie storico critiche
E' firmato in basso a sinistra, "Marini Annibale Face". Dipinto importante per il suo valore documentario. Così, infatti si presentava il cortile di Palazzo del Podestà prima dei restauri del Rubbiani. In passato lo Zucchini aveva attribuito questo dipinto a Valentino Solmi, successivamente si corresse e lo attribuì al Marini..
Di Annibale Marini si sa ancora poco, nelle sue recenti ricerche sul pittore, Isabella Stancari scrive: "Così recitano le poche righe su di lui alla mostra bolognese del 1955: “Questo pittore vissuto a metà dell'Ottocento non è citato dai dizionari artistici e sì che non è certamente uno degli ultimi vedutisti bolognesi per la sua gustosissima tecnica luminosa e per la sincera interpretazione del vero”, riconoscendo sia la poca fama di quest'artista, che un suo certo valore. All'epoca di tale mostra furono presentati in sua rappresentanza due opere - La Salara di Bologna, firmata e datata 1860 e Cortile del palazzo del Podestà di Bologna - entrambe provenienti dalla Collezione della Cassa di Risparmio in Bologna, che conserva alcune opere sue. La prima volta che il suo nome appare a Bologna è in occasione dell'Esposizione accademica del 1852 alla quale partecipa con una "Veduta prospettica di vari fabbricati. Quadretto ad olio". Se ne possono seguire le tracce anche in alcune esposizioni della Protettrice: nel 1866 presenta un Sotterraneo per 200 lire e nel 1870 Cortile dell'antico Palazzo Pepoli, per 300 lire (poi acquisito per 285) e assegnato a Giuditta Canè Gibelli. Nel 1867 è presente alla Seconda Esposizione delle Accademie dell'Emilia con Un loggiato di un Palazzo principesco. Autore di vedute e prospettive, Marini, è impegnato negli stessi anni, in un'intensa attività di scenografo, probabilmente la sua principale attività. Così partecipa a vari allestimenti del Comunale di Bologna, tra i quali ricordiamo, senza alcuna pretesa di esaustività: Il barbiere di Siviglia, di Gioacchino Rossini (1792- 1868) nel 1854, I due Foscari, di Giuseppe Verdi (1813-1901) e Mosè, di Rossini nel 1856, insieme, tra gli altri, a Camillo Leoni; Francesca da Rimini, di Pietro Pinelli (1819-1891) nel 1857 con Solmi, Azzolini, Bazzani e Leoni; nel 1864 Guglielmo Tell di Rossini, sempre con Solmi, Leoni e Malagodi. È ancora attivo nel 1881, anno in cui lo troviamo impegnato al Comunale in Cordelia, di Stefano Gobatti (1852- 1913) con Malagodi, Ferri e Marini."
Isabella Stancari in: https://www.storiaememoriadibologna.it/marini-annibale-520359-persona
Soggetto o iconografia
Veduta di un cortile all'interno di un edificio in parte degradato. All'architettura di base si sono aggiunte piccole costruzioni, sulla sinistra scala, panno appeso ad una corda. Figura sulla destra.
Bibliografia
G. Zucchini, Edifici di Bologna, Roma 1931, p. 111; Mostra dei pittori emiliani dell'Ottocento, Bologna, 1955, p.60; F. Varignana, Le collezioni d'arte della Cassa di Risparmio in Bologna - I DIPINTI, Bologna, 1972, p. 426; F. Varignana, Coscienza Urbana e Urbanistica tra due millenni. Fatti bolognesi dal 1796 alla prima guerra mondiale, Bologna, 1993, p. 151; B. Buscaroli (a cura di), Vedute bolognesi - dal Vanvitelli a Giovanni Boldini, Bologna, 2008; Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022.
Mostre
Visioni di Bologna (Bologna, 1954); Mostra di pittori emiliani dell'Ottocento (1955); La Liberazione di Bologna cent'anni fa (Bologna,1960); Alfonso Rubbiani: i veri e i falsi storici (Bologna, 1981); Coscienza Urbana e Urbanistica tra due millenni. Bologna dall'Autarchia al Boom (Bologna, 1997); Vedute bolognesi (Bologna, 2008)