Il Palatino
Il Palatino
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Inventore
Pérac Etienne Du (1520-1607)
Disegnatore
Pérac Etienne Du (1520-1607)
Luogo e anno di edizione
Roma, 1575
Serie
I vestigi dell'antichità di Roma
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
250x414
Misure immagine (in mm)
215x381
Iscrizioni incise
"Vestigij et parte del monte Palatino dalla parte verso levante che riguarda il monte Coelio. A. me dimostra parte della casa d'Augusto .B. uno Nichio grande che era in mezzo del Atrio o vero cortile Palatino .C. il loco dove erano le scale per montare in detta casa o vero Palazzo nel quale non molti giorni sono si cavarono bellissimi fragmenti di marmo che ornavano la facciata di detta scala .D. un pezzo d'Acquedoto per il quale veniva l'acqua Claudia per servitio di detto Palazzo et de tutto il monte"
In basso a destra dell'incisione si scorge il numero di tavola: "10"
In basso a destra dell'incisione si scorge il numero di tavola: "10"
Marche e altre note manoscritte
Sul verso, a matita Edgardo Grazia riporta:
"Ristampa"
"Etienne du Pérac, architetto, pittore e incisore francese (Paris 1525-1604) "Il Palatino". Dalla serie di 40 tavole "I vestigi dell'antichità di Roma" edito in Roma da Lorenzo della Vaccheria (Laurent de la Vacherie) l'anno MDLXXV".
"Ristampa"
"Etienne du Pérac, architetto, pittore e incisore francese (Paris 1525-1604) "Il Palatino". Dalla serie di 40 tavole "I vestigi dell'antichità di Roma" edito in Roma da Lorenzo della Vaccheria (Laurent de la Vacherie) l'anno MDLXXV".
Notizie storico critiche
L'incisione faceva parte di una serie di 40 incisioni pubblicate nel 1575 nel volume
“I Vestigi dell’Antichità di Roma” di Etienne Du Pérac. A margine delle stampe sono per la prima volta incise delle iscrizioni storico-descrittive che consentono al lettore di ricavare una descrizione del monumento e delle notizie (non sempre puntuali) su recenti rinvenimenti e scavi, su lavori in corso e sulle mutate destinazioni di edifici. I fogli sono ordinati seguendo un itinerario che permette di attraversare le più importanti rovine della città antica. La raccolta annovera ben nove edizioni: la prima, pubblicata in occasione del Giubileo del 1575 da Lorenzo della Vaccheria, è dedicata a Giacomo Boncompagni, Governatore Generale della Santa Chiesa.
“I Vestigi dell’Antichità di Roma” di Etienne Du Pérac. A margine delle stampe sono per la prima volta incise delle iscrizioni storico-descrittive che consentono al lettore di ricavare una descrizione del monumento e delle notizie (non sempre puntuali) su recenti rinvenimenti e scavi, su lavori in corso e sulle mutate destinazioni di edifici. I fogli sono ordinati seguendo un itinerario che permette di attraversare le più importanti rovine della città antica. La raccolta annovera ben nove edizioni: la prima, pubblicata in occasione del Giubileo del 1575 da Lorenzo della Vaccheria, è dedicata a Giacomo Boncompagni, Governatore Generale della Santa Chiesa.
Bibliografia
Il volume è reso disponibile online al link: https://doi.org/10.11588/diglit.4018.
Ashby, Thomas, Le diverse edizioni dei "vestigi dell'antichita di Roma" di Stefano Du Perac, Firenze Olschki, 1915.
Ashby, Thomas, Le diverse edizioni dei "vestigi dell'antichita di Roma" di Stefano Du Perac, Firenze Olschki, 1915.