Il Vecchio e la Cortigiana (Ogni cosa vince l'oro)

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Il Vecchio e la Cortigiana (Ogni cosa vince l'oro)

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Inventario
4960
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Inventore
Carracci Agostino
Disegnatore
Anonimo
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
210 x 160
Misure battuta (in mm)
130 x 100
Misure immagine (in mm)
128 x 98
Iscrizioni incise
sul recto timbro a secco della Cassa di Risparmio di Bologna 4960 sul verso marca della Cassa di Risparmio di Bologna con all'interno il n. 23 Ca Fs
Notizie storico critiche
Copia in controparte del Vecchio e la cortigiana di Agostino Carracci che presenta nel margine inferiore un rebus, secondo una tradizione derivata probabilmente dai dipinti del Passerotti, sciolto per primo dal Malvasia in "Ogni cosa vince l'oro". L'originale di Agostino Carracci assieme al Satiro scandagliatore sono considerate, in virtù del loro contenuto erotico, da De Grazia facente parte della serie delle Lascivie, entrambe si differenziano tuttavia per le dimensioni maggiori. Bohn, le ritiene invece opere a se stanti e ne sottolinea le differenze di stile, formato e soggetto. Il tema dell'incisione è rappresentato da un vecchio il cui oro, conservato in un sacchetto, convincerà la giovane donna a soddisfare i suoi desideri. Cupido sullo sfondo spezza la sua freccia per dimostrare che in questa occasione l'amore non c'entra. De Grazia elenca sette copie di questa incisione. Questa copia è catalogata da De Grazia come 6 e da Babette Bohn come 102. C5. (Amburgo, Bologna, Francoforte, Vienna)Dal catalogo Fasella risulta che l'incisione era valutata £ 100 Baruffi annota: rara. Vedi Nagler e Brullot
Bibliografia
D. De Grazia, le stampe dei Carracci con i disegni , le incisioni, le copie e i dipinti connessi. catalogo Critico. edizione italiana riveduta e aumentata tradotta e curata da Antonio Boschetto. Bologna 1984 (National Gallery of art; Washington; Pinacoteca Nazionale, Bologna, p. 176, n. 190 (217) The Illustrated Bartsch, Italian Master of the sixteenth century, Agostino Carracci, Babette Bohn, New York, 1995, 39 (1 Comm.), p.243, n.3901.162