Interno di un carcere
Interno di un carcere
Genera il pdfInventario
M6509
Categoria:
Donazione:
Notizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Acquaforte
Misure foglio (in mm)
304x244
Marche e altre note manoscritte
Edgardo Grazia riporta:
Dono dell'amico Gaetano Gibertini (Bologna - anno 1941)
Vincenzo Mazzi, pittore e incisore e decoratore di teatro
"Carcere" (Bologna 1748/1790)
Dono dell'amico Gaetano Gibertini (Bologna - anno 1941)
Vincenzo Mazzi, pittore e incisore e decoratore di teatro
"Carcere" (Bologna 1748/1790)
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Vincenzo Mazzi fu un pittore e incisore attivo a Bologna tra il 1748 e il 1790. Realizzò una serie di tredici incisioni, alcune risultano numerate, altre riportano la data 1771, e vennero pubblicate nel 1776. L'incisore si specializzò soprattutto nella rappresentazione di scene teatrali.
Poco conosciamo della sua formazione artistica ma sappiamo che si specializzò nella realizzazione di scene teatrali ad uso scenografico e di studio per studenti. Cominciò a realizzare una serie di tredici incisioni non numerate, alcune delle quali riportano la data 1771, altre sono firmate, la raccolta completa fu pubblicata solo nel 1776. Si noti che gli esemplari della serie conosciuti dalla critica non presentano lo stesso numero di tavole; probabilmente l’autore ha mano a mano aggiunto tavole alla serie. Per un confronto si vedano gli esemplari conservati presso la Raccolta Davoli di Reggio Emilia (n.9353). Le incisioni raffigurano alcune vedute prospettiche di città e varie tipologie di interni: carceri in uno stile simile a quello di Piranesi, interni di palazzi barocchi, gotici e romanici, cortili di castelli medievali, colonnati barocchi, atri rinascimentali ecc. Non si tratta di luoghi reali ma di invenzioni, di fantasie, di capricci architettonici.
La tavola vede la rappresentazione di un arco a tutto sesto acuto e una grande scalinata che consente di accedere al piano superiore. Tutto viene descritto mediante contrasti di luce ed ombra nei minimi dettagli.
notizie tratte da:
http://www.matteocrespi.eu/portfolio-items/vincenzo-mazzi-attivo-a-bologna-tra-il-1748-1790-capriccio-architettonico-2/
Su quest'opera vedi:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0800083528
Poco conosciamo della sua formazione artistica ma sappiamo che si specializzò nella realizzazione di scene teatrali ad uso scenografico e di studio per studenti. Cominciò a realizzare una serie di tredici incisioni non numerate, alcune delle quali riportano la data 1771, altre sono firmate, la raccolta completa fu pubblicata solo nel 1776. Si noti che gli esemplari della serie conosciuti dalla critica non presentano lo stesso numero di tavole; probabilmente l’autore ha mano a mano aggiunto tavole alla serie. Per un confronto si vedano gli esemplari conservati presso la Raccolta Davoli di Reggio Emilia (n.9353). Le incisioni raffigurano alcune vedute prospettiche di città e varie tipologie di interni: carceri in uno stile simile a quello di Piranesi, interni di palazzi barocchi, gotici e romanici, cortili di castelli medievali, colonnati barocchi, atri rinascimentali ecc. Non si tratta di luoghi reali ma di invenzioni, di fantasie, di capricci architettonici.
La tavola vede la rappresentazione di un arco a tutto sesto acuto e una grande scalinata che consente di accedere al piano superiore. Tutto viene descritto mediante contrasti di luce ed ombra nei minimi dettagli.
notizie tratte da:
http://www.matteocrespi.eu/portfolio-items/vincenzo-mazzi-attivo-a-bologna-tra-il-1748-1790-capriccio-architettonico-2/
Su quest'opera vedi:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0800083528