Intorno alla piccola base, che sostenta la statueta di S. Petronio
Intorno alla piccola base, che sostenta la statueta di S. Petronio
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Inventore
Roseto Jacopo
Luogo e anno di edizione
Bologna, post 1744
Tecnica e supporto
acquaforte e bulino
Misure foglio (in mm)
524x323
Misure battuta (in mm)
485x285 (rifilata)
Iscrizioni incise
Titolo tratto da una iscrizione all'interno della parte fig. Compl. del tit. in calce all'immagine. Nelle 4 targhe poste ai lati del reliquiario, che fungono da legenda, sono trascritte alcune iscrizioni poste sull'oggetto devozionale: da esse si ricavano l'indicazione di inv. e la d. di pubbl. (post. 20 mar. 1744). Sul verso, il foglio è stato utilizzato in orizzontale per un disegno raffigurante il progetto di una libreria (?), poi acquerellato (cfr. Immagine di seguito)
Marche e altre note manoscritte
Sul bordo in alto a destra si leggono a matita: “Amb. Inv. 807” e il n. “42”.
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Il titolo della stampa è tratto dall'iscrizione all'interno della parte figurata. Nelle quattro targhe poste ai lati del reliquiario, che fungono da legenda, sono trascritte alcune iscrizioni poste sull'oggetto devozionale: da esse si ricavano l'indicazione di inv. e la d. di pubbl. (post. 20 mar. 1744).
Annoverato tra i più pregiati oggetti liturgici che l’arte orafa del tardo Trecento abbia prodotto, il prezioso reliquiario che un tempo conteneva il capo di San Petronio fu commissionato nel 1376 dal popolo di Bologna, dal beato Benedetto XI e dal cardinale Matteo Orsini all’orafo bolognese Iacopo Roseto, che lo realizzò quattro anni più tardi (1380). Il tabernacolo a forma di tempietto ottagonale con archi a tutto sesto accoglie otto figure di santi e reca sulla base storie del santo in smalto traslucido e figure fantastiche incise a bulino. Al suo apice si trova la statuetta del santo.
L'incisore e disegnatore siglato G. B. potrebbe essere Giuseppe Benedetti (Bologna, 1707-1782) che realizzò un’ altra incisione di un reliquiario per il capo di San Petronio. Nelle Collezioni d’Arte di Storia della Fondazione Carisbo è presente un altro esemplare (Inv.F34738).
Provenienza Ambrosini. N. 807 di catalogo
Annoverato tra i più pregiati oggetti liturgici che l’arte orafa del tardo Trecento abbia prodotto, il prezioso reliquiario che un tempo conteneva il capo di San Petronio fu commissionato nel 1376 dal popolo di Bologna, dal beato Benedetto XI e dal cardinale Matteo Orsini all’orafo bolognese Iacopo Roseto, che lo realizzò quattro anni più tardi (1380). Il tabernacolo a forma di tempietto ottagonale con archi a tutto sesto accoglie otto figure di santi e reca sulla base storie del santo in smalto traslucido e figure fantastiche incise a bulino. Al suo apice si trova la statuetta del santo.
L'incisore e disegnatore siglato G. B. potrebbe essere Giuseppe Benedetti (Bologna, 1707-1782) che realizzò un’ altra incisione di un reliquiario per il capo di San Petronio. Nelle Collezioni d’Arte di Storia della Fondazione Carisbo è presente un altro esemplare (Inv.F34738).
Provenienza Ambrosini. N. 807 di catalogo
Bibliografia
G. Bianconi, Guida del forestiere per la città di Bologna e suoi sobborghi, Bologna 1835, p. 90;
Raccolta di opere riguardanti Bologna nella Biblioteca di Raimondo Ambrosini, Bologna, Tipografia A. Garagnani Editrice, 1906;
Z. Davoli, La Raccolta di Stampe "Angelo Davoli". Catalogo generale con la coll. di C. Panizzi, Reggio Emilia, 1996, p. 290.
Raccolta di opere riguardanti Bologna nella Biblioteca di Raimondo Ambrosini, Bologna, Tipografia A. Garagnani Editrice, 1906;
Z. Davoli, La Raccolta di Stampe "Angelo Davoli". Catalogo generale con la coll. di C. Panizzi, Reggio Emilia, 1996, p. 290.