Introduzione alla Festa popolare della Porchetta fatta nella Piazza di Bologna dagl’Ill.mi, ed Eccelsi Sig.ri Anziani Consoli, e Gonfalonieri di Giustizia del quarto bimestre in tempo di Fiera il giorno 26 Agosto 1731

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Introduzione alla Festa popolare della Porchetta fatta nella Piazza di Bologna dagl’Ill.mi, ed Eccelsi Sig.ri Anziani Consoli, e Gonfalonieri di Giustizia del quarto bimestre in tempo di Fiera il giorno 26 Agosto 1731

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Notizie storico artistiche

Datazione
Inventore
Tagliani Domenico
Disegnatore
Scarselli Antonio Alessandro
Luogo e anno di edizione
[Bologna, 1731]
Tecnica e supporto
stampa su seta
Misure foglio (in mm)
475x605; 520x650 (con frangia)
Iscrizioni incise
Nel cartiglio sottostante la rappresentazione è riportata la descrizione della scena
Notizie storico critiche
La splendida e rara stampa su seta di colore oro, completa di frangiatura, raffigura una scena di caccia e di sacrificio. In alto la cornice a mensola architettonica è avvolta da un drappeggio con gli stemmi delle famiglie Sampieri, Beccadelli, Zambeccari, Roversi, Bovio, Pepoli, Grassi, Marsili-Rossi, Pastarini. Nello specchio è raffigurato il teatro, costituito da due file di botteghe ai lati, sovrastate da tribune sui pilastri e da un edificio trionfale con grande arco e colonne tortili al centro. Nell’arena è rappresentata la caccia a un toro, poi destinato ad essere sacrificato a Pallade, la cui statua sorge sulla sommità di un colle. La Festa della Porchetta si tenne a Bologna il 24 agosto di ogni anno per più di cinque secoli, fino al 1796, arrivo delle truppe francesi. Sulla sua origine si hanno due versioni: la prima riconduce all'entrata in Bologna di Re Enzo (figlio dell'imperatore Federico II, fatto prigioniero a Fossalta) proprio in quella data; la seconda fa riferimento alla presa della rocca di Faenza nel 1281 (caduta a seguito del tradimento di Tibaldello de Zambrasi, cui era stata rubata una porcellina). In ogni caso, il 24 agosto (San Bartolomeo) rappresentava per la città il culmine di una decina di giorni di festa che iniziavano alla vigilia di Ferragosto. In piazza Maggiore venivano allestiti apparati contingenti (macchine sceniche grandiose), si effettuavano gare di cavalli, spettacoli teatrali e prodezze di giocolieri. Il nome deriva dal fatto che la giornata veniva conclusa con il lancio di una maialina arrosto offerta dal Legato al popolo. Come ricorda Giulio Cesare Croce, i Bolognesi si accalcavano letteralmente per cercare di portare a casa cibo o monete, che ugualmente venivano gettati dal balcone del Palazzo Comunale. La stampa costituisce una riproduzione dell'Insigna vol. XIII, c. 90°, conservata all’Archivio di Stato di Bologna.
Bibliografia
Giansante, Massimo. "Gerarchie e scenografie. La festa della porchetta nelle Insignia degli Anziani Consoli di Bologna" - In: I quaderni del MAES vol. 8 (2005) p. 93-126
Plessi, G. "Le Insignia degli Anziani del Comune dal 1530 al 1796. Catalogo-Inventario", Rome, 1954."Il Magnifico apparato. Pubbliche funzioni, feste e giuochi bolognesi nel Settecento" (ed. S. Camerini), Bologna, 1982.
Leotti, Umberto; Pigozzi, Marinella a cura di. "La Festa della Porchetta a Bologna. Fra tradizione popolare, arte e pubblico spettacolo. Presentazione di Marcello Fagiolo, con contributi di Franco Bacchelli, Lorena Bianconi, Maria Cristina Citroni, Umberto Leotti, Marinella Pigozzi." Edizioni Tecnostampa, Loreto, 2010
https://www.storiaememoriadibologna.it/archivio/eventi/festa-della-porchetta#:~:text=Il%2024%20di%20agosto%2C%20giorno,alla%20galleria%20e%20ai%20pollami.
Note
NOTE DI BARUFFI: “Miscellanea popolare. Feste popolari bolognesi”; “da Eredi Romagnoli”